La circolare della Prefettura di Torino giunta ieri alle Amministrazioni locali che disciplina i giorni di lutto nazionale dedicati a Papa Francesco depotenzia “de facto” il Festival della Resistenza che quest’anno aveva riunito nell’organizzazione di una ricca serie di eventi, per la prima volta, tutte le Anpi di zona. Salteranno dunque proprio il 25 tutti quegli eventi che presuppongono festa, musica compresa naturalmente. Mentre qli eventi recuperabili si sposteranno alla domenica e tutti a Lanzo. (Si veda il programma completo sul giornale oggi in edicola)
Gli organizzatori ne prendono atto e si riorganizano ma la decisione a molti non è piaciuta, a coninciare dall’Anpi provinciale. A riguardo pubblichiamo la sua posizione sul tema.
«Non riusciamo a comprendere come Anpi Provinciale di Torino, il provvedimento del Governo che invita alla sobrietà nelle manifestazioni per l’80° della Liberazione. Le nostre manifestazioni sono sempre sobrie. Commemoriamo ed onoriamo Partigiani e Partigiane, civili uccisi in combattimento e nei rastrellamenti da parte dei nazi- fascisti. Non raccontiamo barzellette grasse. È sobrio uno spettacolo teatrale che riguarda una Partigiana uccisa? È sobrio un concerto di giovani musicisti che cantano e suonano canzoni della Resistenza? Noi crediamo di sì. Capisco che i componenti dell’attuale maggioranza di Governo non frequentandole, non conoscono il senso e il modo dei nostri ricordi; se partecipassero a qualcuna delle nostre iniziative probabilmente non avrebbero adottato questo provvedimento. Noi, noi sì, abbiamo amato Papa Francesco! Lo sentivamo uno di noi, per la sua semplicità, la sua vicinanza agli ultimi, a quelli che non hanno niente, per la sua lotta a fianco degli immigrati e delle immigrate. Per consentire a ciascuno, in qualunque parte del mondo di poter costruire un futuro per sé stessi e per la propria famiglia. Abbiamo amato la sua lotta per la Pace: in Ucraina come a Gaza, come in tante parti del mondo. Perché la Pace e l’Amore sono l’espressione più intima del Vangelo e la guerra ne rappresenta il suo contrario. Come anche da indicazioni dell’Anpi Nazionale, noi confermiamo le iniziative in programma. Siamo sicuri che Papa Francesco sarebbe d’accordo con noi».
— IL PRESIDENTE DELL’ANPI PROVINCIALE, NINO BOETI