È stato il fiuto di “Johny”, pastore tedesco in forza al Nucleo Cinofili di Volpiano, che ha permesso di rinvenire nell’abitazione che i carabinieri stavano perquisendo un’ingente quantità di sostanza stupefacente; oltre mezzo chilo tra hashish e marijuana Militari sequestrato insieme a denaro contante pari a 1.430 euro, verosimilmente provento dell’attività di spaccio.
È il bilancio della operazione dei carabinieri di Rivarolo Canavese a seguito della perquisizione domiciliare effettettuata attraverso una delega della Procura per i Minorenni. E questo perché in un primo tempo il destinatario del dispositivo emesso dall’Autorità Giudiziaria era un diciassettenne rivarolese, che risultava risiedere a insieme al padre di cinquantadue anni.
Ora sia il padre che il figlio sono stati arrestati perché gravemente indiziati di “detenzione ai fini di spaccio”. Non erano trascorsi nemmeno venti giorni da un precedente arresto compiuto sempre dai carabinieri della Stazione di Rivarolo Canavese, questa volta però a Feletto. Il 21 marzo, anche qui con il supporto dei Cinofili, i militari avevano dato esito a una perquisizione domiciliare delegata dalla Procura eporediese, traendo in arresto un cinquantenne del posto. A casa, l’uomo era stato trovato in possesso di 156 grammi di cocaina e 16 grammi di hashish, già suddivise in dosi, insieme a circa 7.000 euro in contanti.
Nell’abitazione insieme al cinquantenne era presente anche il figlio, il quale, alla vista dei carabinieri, si è catapultato in balcone e si è lanciato dal primo piano. Il padre è stato arrestato per “detenzione ai fini di spaccio “ e il figlio denunciato – oltre che per possesso di droga – anche per “resistenza a Pubblico Ufficiale”.
Il provvedimento a carico dei soggetti citati – rcorda l’autorità giudiziaria – è stato emesso durante le indagini preliminari e, pertanto, vige la presunzione di non colpevolezza.