Domani, giovedì 27 marzo alle 11 a Torino, viene inaugurato ufficialmente il giardino pubblico intitolato alla memoria di Giancarlo Barbadoro (cui due anni fa è stata anche dedicata una quercia a Fiano) situato tra le tra le vie Oberdan, Olivero e Pio VII del capoluogo piemontese: alla cerimonia partecipa l’assessore del Comune di Torino Porcedda insieme ad una parte importante della vita intellettuale nonché degli affetti di Giancarlo Barbadoro. Che, ricordiamo era giornalista, scrittore, musicista e poeta del gruppo di rock celtico LabGraal oltreché una persona che aveva fatto molto per la cultura tout court ed anche per il nostro territorio dove viveva, nella tenuta fondata a Fiano che chiamò Dreamland e che è ancora un punto di riferimento per studiosi e artisti nel solco dell’antispecismo. Di origini vercellesi, Barbadoro fece di un incontro fortuito con una comunità tradizionale autoctona delle valli piemontesi il filo conduttore della propria vita e delle proprie ricerche negli ambiti delle antiche civiltà, la spiritualità e la meditazione.
Negli anni ’70 fonda a Torino l’Associazione culturale “Spazio 4”, lasciando un segno indelebile per il grande interesse destato ed è una fucina di ispirazione per molti movimenti spiritualisti del decennio seguente. Lavora per 16 anni a Radio Flash, storica emittente piemontese con sede a Torino, conducendo, insieme a Rosalba Nattero, la trasmissione “Nel segno di Graal”. Successivamente è ideatore e conduttore della trasmissione “SOS Gaia, il pianeta vivo” per l’emittente televisiva regionale Rete 7.
Animatore di numerose iniziative culturali, fonda la Galleria di Arte & Cultura Andromeda, pubblicando molte raccolte di poesie tradotte in lingue straniere e scrivendo opere di saggistica sulla mitologia, la meditazione e le tradizioni celtiche. Nel 2001 dà vita infine alla Ecospirituality Foundation Onlus, organizzazione in Stato Consultivo con le Nazioni Unite, con uno staff composto da Nativi americani, australiani ed europei e si impegna nelle battaglie per la tutela dei diritti, della spiritualità e dei luoghi sacri dei Popoli Naturali, adoperandosi per diffondere il concetto dell’Ecospiritualità: filosofia della natura, esperienza di armonia interiore che si estende a tutto ciò che ci circonda, nel rispetto dell’ambiente e di tutte le forme di vita. A tal riguardo costante è anche il suo impegno nelle campagne a tutela e difesa dei diritti degli animali, di cui diviene un riferimento internazionale. Alla sua scomparsa nell’agosto del 2019 le opere e l’eredità intellettuale vengono raccolte da Rosalba Nattero che, insieme ad altri ricercatori della Ecospirituality Foundation, istituisce il “Centro Studi Giancarlo Barbadoro”.