È mancato ieri all’età di 87 anni a Torino Gianni Milano, pedagogista, poeta ed esponente di spicco della Beat Generation italiana e nel nostro territorio anche come conosciuto come il “maestro capellone”, quel giovane intellettuale ribelle e innovativo che portò nelle scuole del Torinese tra gli anni ’70 e 80 una ventata di modernità e soparatttutto di umanità ed empatia fuori dal comune.
Notevole anche l’impegno in ambito civile e culturale; dalla produzione di libri non solo in ambito pedagogico alla militanza politica all’interno delle grandi battaglie della Sinistra, comprese quelle che la legano storicamente alla Resistenza e sempre nel solco di un convinto pacifismo. Attivo nel Movimento No Tav e nei svariati rivoli del disagio sociale e sempre in prima fila per aiutare gli ultimi anche quando, dopo l’esperienza del Ciriacese (alla elementare Ciari a Ciriè) e delle Valli di Lanzo (all’Istituto magistrale Albert), tornerà a vivere e ad insegnare a Torino fino alla pensione.
È tornato spesso, fino a quando la salute glielo ha permesso, l’ultima volta la scorsa primavera, a Ciriè, una città che amava e dove ha lasciato tanti amici, nel mondo della scuola e non, partecipando anche a delle serate culturali alla Società Operaia e alla Soce di Ciriè: in una della ultime occasioni per riscoprire un suo libro, “Dame una man”, scritto più di 40 anni fa e che si rivelerà profetico.
La redazione del Risveglio esprime profondo cordoglio e si stringe intorno al dolore di chi, ed erano tanti, gli voleva bene.