Si potrà votare ancora fino al 10 aprile per stabilire quali saranno i “Luoghi del cuore” italiani, censimento promosso dal Fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano. Al primo posto, con oltre 16mila preferenze, c’è la chiesa di San Giacomo della Vittoria, in provincia di Alessandria. Il Pian della Mussa, nota località delle Valli di Lanzo, a 1800 metri di quota, ha raggiunto con oltre 5.700 preferenze l’undicesima posizione generale. E anche se distante dai primi tre posti della classifica nazionale che daranno diritto ad un contributo economico a fronte di un progetto concreto da concordare con il FAI, il celebre pianoro avendo superato il minimo stabilito di 2.500 voti potrà comunque partecipare ad un bando per candidarsi ad un progetto di valorizzazione.
Il Pian della Mussa è un vasto pianoro lungo più di due chilometri formatosi dal riempimento di un lago glaciale, situato nel comune di Balme dove vi nasce uno dei rami del fiume Stura di Lanzo, affluente di sinistra del Po. Circondato dalle cime più alte delle Valli di Lanzo e utilizzato come pascolo estivo fin dai tempi dei Romani, il Pian della Mussa, il cui magnifico panorama ispirò a Toni Ortelli il famoso canto “La Montanara”, è stato uno dei primi luoghi in cui fu sperimentato lo sci in Italia nel 1896.
Paradiso degli escursionisti in estate e dei ciaspolatori e scialpinisti in inverno, è facile avvistarvi in ogni stagione i principali selvatici della fauna alpina, in particolare i gipeti e gli stambecchi.
Gianni Castagneri, sindaco di Balme fino a pochi mesi fa, al celebre pianoro ha recentemente dedicato un libro dal titolo significativo: “Pian della Mussa – La gemma delle Alpi”. «Scopo di questa trattazione – spiega Castagneri – è quello di divulgare quante più informazioni su questo luogo, perché si diffonda la cognizione di ciò che questi spazi aperti rappresentano, con l’intenzionale finalità di incentivarne una spiccata forma di conoscenza e promuovere così più profondi e rispettosi comportamenti individuali. Guardare a questi ambienti come a qualcosa di prezioso, una gemma appunto, permetterà di trasmettere ad altri e tramandare a chi verrà dopo l’incantesimo e la straordinarietà di un incomparabile ecosistema».
La ricchezza ambientale e paesaggistica cui fa riferimento Castagneri è facilmente ritrovabile in questa località a solo una sessantina di chilometri da Torino. Qui si stagliano contro il cielo le vette delle Alpi Graie, principalmente la Bessanese e la Ciamarella, montagne che a cavallo tra Ottocento e Novecento divennero le prime pareti di con-fronto del nascente fenomeno alpinistico e innescarono le premesse per il conseguente successo turistico di cui ancora oggi il Pian della Mussa beneficia.
Migliaia di persone raggiungono il luogo in tutti i periodi dell’anno e ciascuna stagione sprigiona il suo fascino: lo scroscio di acque limpide e la luce di cieli tersi, la suggestione delle nevi d’inverno e l’incanto dei fiori e del verde a primavera. Ogni giorno dell’anno ed ogni istante regalano atmosfere irripetibili. Con un clic sul sito del Fai, per chi ancora non l’avesse fatto, si può testi-moniare concretamente l’affetto nei confronti di questi luoghi magici.