L’articolo qui proposto nasce nell’ambito del percorso di PCTO che l’Istituto Fermi-Galilei ha attivato in collaborazione con “Il Risveglio”. Come dei veri giornalisti in erba, i ragazzi che vi partecipano seguiranno alcuni eventi sul territorio e si cimenteranno nella stesura di un articolo di giornale, che sarà poi pubblicato sulle pagine del nostro settimanale.
di Rebecca Martinelli (IVC INF)
Venerdì 10 gennaio, al Centro socioculturale, circa 250 studenti del Triennio dell’IIS Fermi- Galilei hanno partecipato ad un coinvolgente incontro con la professoressa Viola Ardone, autrice di successo dei romanzi “Il Treno dei bambini”, uscito nel 2019, “Oliva Denaro”, nel 2021 e dell’ultimo, “Grande Meraviglia”, intenso tributo alla Legge Basaglia. L’evento, a cui era presente anche il dirigente scolastico, Vincenzo Giammalva, è stato organizzato dalla professoressa Marinella Castaldo, nell’ambito del Progetto Einaudi.
A conquistare il pubblico dei giovani lettori, la simpatia dell’autrice, che ha risposto alle domande degli studenti con spiegazioni chiare, momenti di ironia e una sincera commozione, condividendo esperienze personali e trasmettendo la sua passione per la scrittura.
Il romanzo affronta il tema della follia. La protagonista della storia, Elba, porta non a caso il nome del grande fiume che sfocia nel mare del Nord. É nata in un manicomio, perché sua madre è stata internata lì a 25 anni «per comportamento riottoso e indole libertina», non certo per problemi di salute mentale. Cresce, così, almeno fino ad un certo punto, in una dimensione da lei soprannominata “Mezzomondo”. Della realtà ha solo una visione parziale, così come incompleto risulta essere anche il mondo esterno, privo com’è di chi è chiuso all’interno del manicomio.
La giovane rappresenta un’anima pura e capace di trovare bellezza anche dove non sembrerebbe esserci. Da questa consa-pevolezza prende ispirazione il titolo del libro, “Grande Meraviglia”, che cita anche il nome del personaggio maschile, un dottore che lotta dall’interno per evitare ai malati costrizioni fisiche ed elettroshock. In copertina, un’immagine in bianco e nero ritrae una ragazza capovolta: un ritratto senza tempo, che pone delle domande e apre una prospettiva diversa, proprio come quella di Elba, che vuole “scorrere” libera, oltre i pregiudizi.
Come espresso dall’autrice, il tema del bianco e nero riguarda anche i personaggi principali. Elba, “voce bianca”, è una ragazzina semplice e pura, mentre il dottor Meraviglia, “voce nera”, è il grande difensore dei diritti dei malati, ma rappresenta anche una figura controversa nei rapporti con i suoi figli.
A suscitare in modo particolare l’interesse degli studenti è stato il tema della libertà, intesa come diritto di scegliere il proprio percorso senza preoccuparsi dei giudizi e di deludere le aspettative altrui. Anche questa è una forma di follia e l’autrice lo dimostra nella storia di Elba, che decide di rinunciare alla laurea, perché ha capito che il suo lieto fine è un altro. Viola Ardone ha esplorato il sentimento della follia associato alla creatività, analizzato dal punto di vista del dolore interiore che esso provoca. L’autrice ha infine ripercorso la percezione della follia nel tempo: in passato la malattia mentale era un marchio indelebile di colpevolezza e pericolosità, mentre oggi è considerato uno degli aspetti che caratterizzano la complessità dell’essere umano. Il punto di svolta è stato la Legge Basaglia.
«L’Italia – ha ricordato Ardone – è stato il primo Paese, con la legge 180 del 1978, a prevedere come cura il reinserimento dei malati psichici».
Al termine, Viola Ardone si è intrattenuta con i presenti per un momento di firma copie, che ha concluso questo incontro, intenso e stimolante, ricco di spunti di riflessione sul significato di libertà personale e sociale, accettazione di sé e delle diversità e sulla necessità di ricordare, come ha detto l’autrice, «chi siamo e chi siamo stati».