Solventi e metalli pesanti. Più nello specifico, stagno, zinco, piombo, cromo,ma anche idrocarburi e altri veleni industriali: praticamente lo stesso genere di rifiuti pericolosi stoccati con i problemi che tutti ricordano alla Interchim, che nei luoghi dell’ex Ipca ha rappresentato per anni un problema ecologico serio per tutta la nostra area. Ecco cosa si trovava anche nel terreno del sito inquinato di strada Crotti, alle spalle del cimitero. Lo scoprì, 20 anni fa, il Risveglio, i cui articoli permisero nel 2005 l’intervento dei forestali e dei finanzieri comandati dai rispettivi comandanti Gianni de Podestà e Pietro Accardi.
Ma la vicenda era iniziata nel 2001 quando due guardie ecologiche volontarie fotografarono nello stesso sito i bidoni che contenevano quelle sostanze tossiche e che dopo la prima denuncia (andata a vuoto), vennero sversate sul terreno e i bidoni smaltiti vuoti. Gli inquinatori grazie ad un colpo di “genio giuridico” la fecero franca: il proprietario del sito, dopo la segnalazione delle gev, quando annusò l’inchiesta successiva della magistratura dopo il blitz nel sito delle forze dell’ordine, regalò l’area all’ignara fidanzata dell’epoca del figlio, inguaiandola, e quella terra di 4mila metri quadriche confina con l’area giochi della piastra giochi e annesso campetto di calcio nonchè con due appezzamenti di terreno coltivati, divenuta dopo il processo, comunale, ha così continuato ad essere inquinata fino ad oggi.
Ora dopo l’arrivo dei fondi ministeriali finalmente la svolta della tanto attesa bonifica: l’area è stata disboscata, il cantiere allestito e si prepara agli interventi. L’attività di riqualificazione dei cosiddetti “siti orfani” di Ciriè riguarda come è noto anche l’ex Interchim di cui e ormai conclusa e validata la progettazione, oggetto di un apposito iter di approvazione in seno alla conferenza dei servizi che nei mesi scorsi ha portato all’intervento di impermeabilizzazione del canale che corre lungo la struttura.
Tornando al sito di strada Crotti dichiara l’assessore ai Progetti Strategici Alessandro Pugliesi: «I lavori sono iniziati da qualche settimana nell’area già inserita dalla Regione Piemonte (con successiva approvazione del Ministero della Transizione Ecologica) nell’elenco dei siti orfani piemontesi che necessitano di bonifica, passaggio che ha permesso di finanziare la bonifica con il Pnrr. Quesro è solo È uno dei tanti progetti – che siamo riusciti ad avviare grazie a queste importanti risorse spese per la collettività».