Franco Balmamion si appresta a tagliare un nuovo prestigioso traguardo, quello degli 85 anni, cerchiato in rosso sul calendario sabato 11 gennaio.
L’ex ciclista professionista degli anni ’60 è nato a Nole nel 1940 da mamma Giovanna e papà Michele, e dal 1976 è residente a Ciriè, dopo due brevi parentesi tra il 1965 (anno del matrimonio con la torinese Rosanna Bergese, che purtroppo ci ha lasciati il 31 dicembre 2018) e il 1968 a Rivoli e poi per 8 anni a Lanzo, allietate dagli arrivi dei figli, Silvia nel 1967 e Mauro nel 1971.
Tra i tanti regali che arrivano per questo 85° anniversario c’è il foto-libro del leinicese GianCarlo Novero, figlio di Silvestro “Cive” Novero, già ufficiale di gara, amico dello zio Ettore e massaggiatore del giovane Franco: “I Balmamion”, 50 pagine dedicate al passato, recente e futuro (la giovanissima pronipote Anita Baima, figlia di Gianni a sua volta figlio della sorella Michelina) della ciclo famiglia canavesana (chi ne fosse interessato contatti direttamente l’autore al 348/ 760. 63.80 o giancarlonovero6@gmail.com), mentre sul sito online de “Il Risveglio” pubblichiamo i l’intervista esclusiva realizzata dai nostri inviati a casa Balmamion.
Chiudiamo con gli auguri che gli invia tramite le nostre pagine il giornalista Franco Bocca: «Auguri a Franco Balmamion, rappresentante con il suo fraterno amico Italo Zilioli dell’ultima icona del ciclismo torinese, che sabato 11 gennaio compie 85 anni. In occasione di questo importante traguardo, a cui Franco si accinge in piena salute, sono sicuro di interpretare i sentimenti del numeroso gruppo degli “Exciclisti buongustai”, ma anche di tutti gli altri appassionati di ciclismo, nel rivolgergli i più sinceri auguri di buon compleanno. Desidero ricordare a chi lo avesse dimenticato, e comunicare a chi non ne fosse a conoscenza, che Franco Balmamion è l’uomo dei record, tutti legati al Giro d’Italia: 1) è l’ultimo vincitore piemontese della corsa rosa, 2) è l’ultimo corridore italiano riuscito nell’impresa di vincere due Giri d’Italia consecutivi, 3) è il più anziano vincitore vivente del Giro d’Italia. Ma soprattutto è la preziosa memoria storica di un ciclismo romantico che oggi purtroppo non esiste più».
(Videoservizio di Costantino Sergi)