Anche il duomo di San Giovanni Battista e Martino di Ciriè è stato scelto come chiesa giubilare nella Diocesi di Torino oltre al santuario Santa Maria di Belmonte a Valperga. A stabilirlo un decreto disposto dal Cardinale Roberto Repole lo scorso 16 dicembre.
A partire dal 29 dicembre 2024, saranno pertanto considerate chiese giubilari, nell’Arcidiocesi di Torino, la Basilica Cattedrale Metropolitana di San Giovanni Battista – dove domenica 29 è stata celebrata la messa di apertura del Giubileo, come in tutte le Diocesi del mondo – e altre chiese torinesi quali le basiliche Santuario Beata Vergine della Consolata e Maria Ausiliatrice, il Santuario di Santa Rita da Cascia, il Santuario Nostra Signora di Lourdes, la chiesa Santa Maria del Monte dei Cappuccini.
Fuori dal territorio della Città di Torino sei le chiese “giubilari”: il Santuario Santa Maria di Belmonte a Valperga, la chiesa parrocchiale Santi Giovanni Battista e Martino di Ciriè, il Santuario Nostra Signora di Lourdes in frazione Selvaggio a Giaveno, il Santuario Madonna dei Fiori a Bra, la Collegiata Santi Pietro e Paolo Apostoli a Carmagnola, La Collegiata Santa Maria della Scala di Chieri.
«Come stabilito dalle Norme della Penitenzieria Apostolica – si legge sul decreto dell’Arcivescovo – in ogni diocesi, sono luoghi di pia visita, in cui acquistare l’indulgenza giubilare, «qualsiasi Basilica minore, Chiesa cattedrale, Chiesa concattedrale, Santuario mariano nonché, per l’utilità dei fedeli, qualsiasi insigne Chiesa collegiata o Santuario designato da ciascun Vescovo diocesano » e le stesse indulgenze sono concesse, alle medesime condizioni, a quanti non potranno partecipare alle solenni celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle pie visite per gravi motivi. L’indulgenza giubilare – prosegue il documento – si potrà inoltre acquistare con le opere di misericordia e penitenza indicate dalle Norme: la partecipazione a Missioni popolari, esercizi spirituali o incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica; le opere di misericordia corporali e spirituali; la visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà; le opere di penitenza (in particolare al venerdì); le opere di carattere religioso o sociale».
Commenta il parroco don Alessio Toniolo: «Il duomo di Ciriè –– sarà aperto ai pellegrinaggi. Ogni ultimo giovedì del mese, inoltre, al termine dell’Adorazione Eucaristica, dopo le ore 18 sacerdoti saranno disponibili per le Confessioni». Tra l’altro proprio a Ciriè l’Arcivescovo Repole arriverà in visita domenica 12 gennaio: alle 15,30, nei locali della Caritas, presso la Chiesa di San Giuseppe incontrerà i catechisti dell’unità pastorale 25. Seguirà la messa alle 18 in San Giovanni, con i cori giovanili dell’unità pastorale. «L’avevamo invitato per una visita di conoscenza prima ancora della sua nomina di cardinale», precisa don Toniolo..