A un quarto di secolo dalla sua scomparsa, la sede dei verdi torinesi in corso Siccardi 6 ora porta il suo nome: «Pasquale Cavaliere». Qui a Ciriè a ricordarlo c’è la piazzetta all’ombra di San Rocco ma, soprattutto, ancora un nutrito gruppo di amici e vecchi compagni di lotta che ogni qualvolta è stato possibile ne ha tenuto alte memoria e gratitudine per il suo operato che più che politico era sociale rivolto ai più deboli e contro le ingiustizie.
L’inaugurazione della sede intitolatagli sabato 14 dicembre dalla sezione torinese dei verdi è stato anche un momento per riannodare al filo dei ricordi la rinnovata esigenza di riportare i valori del rispetto dell’ambiente, delle minoranze e dell’inclusività in contrasto al turboliberismo feroce e bellicista, al centro del dibattito e perchè no, della lotta politica del fronte progressista.
«Di lui mancano l’umanità, il coraggio, la simpatia e soprattutto l’intelligenza», ha ricordato alla cerimonia condotta dagli amici di Pasquale Roberto Tricarico e Nicola De Simone, l’avvocato ed ex senatore dei verdi Giampaolo Zancan ma ancora più toccante è stato il contributo del figlio di Pasquale, Matias, oggi un ragazzo poco più che trentenne che dall’Argentina, dove vive, ha mandato un video dove traccia un profilo degli ideali del padre cui è rimasto legato nonostante l’abbia vissuto per soli 6 anni: era questa l’età che aveva quando quel maledetto 6 agosto del 1999, proprio in Argentina, perdeva il papà. Segno che gli amici e soprattutto la grande famiglia di Pasquale, a cominciare dall’indimenticato nonno Vincenzo, cui quel bimbo era così affezionato, nonostante la lontananza, ha preservato quel tipo di seme paterno: quello che feconda e rende l’umanità migliore.