Le istituzioni alzano il livello di guardia per contrastare la criminalità organizzata e per scongiurare le possibili intrusioni della mafia nel Torinese. In concreto un pubblico ministero di un Gruppo interforze (Gia) – istituito dalla prefettura con il coordinamento di un viceprefetto – raccorderà la collaborazione tra la prefettura e la Dda. La collaborazione che è stata concretizzata con la costituzione di un protocollo firmato dal prefetto Donato Cafagna e dal magistrato Giovanni Bombardieri, capo della Dda e della procura di Torino. «Questo permetterà – ha spiegato il prefetto – di rafforzare l’attività di raccolta e di scambio di informazioni, che già esiste ma che da ora diventa organica e sistematica, e di svolgere una serie di accertamenti finalizzati a rendere il sistema economico impermeabile alle infiltrazioni ».
L’obiettivo primario del nuovo pool interforze sarà quello di snidare possibili infiltrazioni dei clan nei cantieri. «Questo protocollo – ha detto Bombardieri – è molto importante e sarà apprezzato e condiviso da tutti i pubblici ministeri del nostro distretto. Siamo qui come una squadra in cui ciascuno dei suoi componenti, operando nel solco delle proprie competenze, collabora per affermare la legalità».
Anche perché i numeri raccontano come le mafie da tempo cerchino di infiltrarsi nel tessuto economico sano dell’economia Torinese. Dove, da inizio anno, sono stati adottati 22 provvedimenti antimafia, di cui 17 informazioni, 3 dinieghi white list e 2 prevenzioni collaborative. Per 14 di queste imprese hanno sede in città, 2 sono della cintura a nord est di Torino (zona Settimo Torinese-Leinì-Volpiano), altre 2 della cintura a sud/sud-ovest (zona Moncalieri- Nichelino-Orbassano), e altrettante si trovano nell’area di Cuorgné-Rivarolo. Solo una in Val di Susa.
Lo scorso anno erano stati adottati complessivamente 29 provvedimenti antimafia, di cui 6 comunicazioni, 14 informazioni, 4 dinieghi white list, 4 prevenzioni collaborative e 1 codecisione sfavorevole della Struttura Binazionale relativa alla Nuova Linea Torino-Lione. Nel 2022 sono stati addirittura 39 i provvedimenti antimafia.
I settori economici in cui si concentrano le imprese colpite dal gennaio 2022 fino allo scorso ottobre sono: edilizia, costruzioni, installazioni impiantistiche e ponteggi (27 provvedimenti), settore dell’autotrasporto (14 provvedimenti), bar, ristoranti, panetterie (8 provvedimenti) e carrozzerie (5 provvedimenti).