Un giovane che nei pochi ma intensi anni in cui ha vissuto nel Ciriacese si era fatto notare ed apprezzare, in molti casi, amare, scomodando persino la figura di Pasquale Cavaliere, di cui aveva abbracciato, attualizzandole, le lotte. Sono i tanti amici che oggi lo ricordano a fornire l’essenza di quello che è stato Orazio Scalzo, scomparso a 33 anni lo scorso weekend a causa di una sfortunata e tragica escursione nelle montagne del Bergamasco. Attivista per i diritti civili e per la tutela della natura, tra il 2018 e il 2020 era stato referente di Potere al Popolo Ciriè (ultimo a destra nella foto in home), prima di trasferirsi in Lombardia per lavoro. Orazio, ingegnere ambientale molto preparato, che si occupava nello specifico di acqua, era anche molto legato al movimento No Tav a cui aveva aderito soprattutto in punta di ecologia per il profondo amore che nutriva per l’ambiente e la natura.
«Siamo spiazzati e profondamente addolorati – commenta l’amica e compagna di tante lotte Giulia Sopegno – intanto proponiamo accoratamente, per un degno ricordo del suo operato, la richiesta formale per l’intitolazione dell’aula studio autogestita della Società Operaia a Orazio Scalzo. Non solo, nei prossimi giorni verrà organizzata una giornata in suo ricordo per tutti coloro che hanno conosciuto la bella persona di Orazio, che si terrà quasi certamente alla Società Operaia di Ciriè.»
Antifascista convinto, Scalzo era attivo nel comitato Resistenti di Ciriè, dove ha stretto i legami profondissimi. «Non solo – continua Giulia -ha ascoltato e compreso la vicenda dell’Ipca, con lui abbiamo marciato un giorno, tutti insieme, fino sotto la fabbrica abbandonata. Ha abbracciato la memoria virtuosa del nostro Pasquale Cavaliere e con il Collettivo giovanile della M.A.G.L.I.A è stato in prima linea per la campagna sugli spazi giovanili e per garantire il diritto allo studio anche nella nostra città ma anche per il diritto all’aborto all’Ospedale di Ciriè, impegnandosi nella difficile raccolta dei dati sull’IVG e interfacciandosi direttamente con Asl, sindaci e amministratori».
Non solo coetanei tra i suoi amici della zona, ecco il ricordo di Sergio Bertoli, uno degli anziani -insieme a chi scrive -che gli fece conoscere la figura di Pasquale Cavaliere: «Quando qualcuno lascia un segno così profondo, e le considerazioni precedenti lo dimostrano, è perché ha avuto un rilievo ed un valore positivo nelle vite di chi lo ha conosciuto e frequentato. Le persone così non vanno mai via davvero, continuano a vivere nei pensieri di chi le ha apprezzate».
Di seguito altri toccanti contributi di chi a voluto bene a questo giovane di valore.
«Carissimo Orazio, non so come sia accaduto, forse una pietra che ha ceduto, non so, e sei precipitato nel canalone. Provo e proviamo, tutti quelli che ti hanno conosciuto, un dolore fortissimo. Sei stato una meteora qui da noi ma una meteora luminosa. In un periodo dove il sonno della ragione genera mostri e i mostri governano il nostro paese e il mondo ne servirebbero tanti di giovani come te, con le tue capacità. Gli antichi dicevano: chi muore giovane è caro agli dei, avrei preferito che quel Dio avesse guardato altrove o si fosse occupato d’altro. Un forte abbraccio. (Sergio Bardino)»
«Io vorrei dire che qui Orazio aveva una comunità umana e politica intorno e intorno ancora la comunità pubblica, cittadina e territoriale. Qui aveva un peso e ha lasciato un vuoto. (Stefano Biffi)»
«Mi piace ricordarlo con questa risposta che diede ad una mia domanda molto ingenua: come cambiamo il sistema? Mi rispose: “prima di tutto investendo sulle persone, ritrovando quell’umanità persa e diffondendo la consapevolezza che ormai è in gioco la nostra sopravvivenza e non il nostro benessere. Credo che cambiando le idee si possa cambiare Il mondo. Ma con idee giuste da trasformare in pratiche rivendicative concrete ed attuabili (Franco Silvestro)»
«Orazio. Già il tuo nome prefigurava in te ciò che tutt* hanno visto e vissuto in e con te. In greco significa “chiaroveggente”, colui che “vede chiaro” e conosce ciò che accadrà. E tu hai da sempre portato avanti azioni e lotte guardando ad un futuro più vivibile ed equo per tutt*. Ho sempre ammirato la tua chiarezza nell’esposizione, il candore animato con cui portavi avanti le istanze per la difesa dei diritti, il sorriso che metteva a proprio agio chiunque. In pieno Covid ci scambiavano almeno un messaggio al giorno: io per accertarmi che tu stessi bene e tu per incoraggiare tutti noi a sostenere il caos in casa nostra. Hai sempre concluso i tuoi messaggi con “saluta i bambini. Un abbraccio”. Ora io ti scrivo “buon viaggio, Orazio” (Paola).
I funerali si terranno venerdì pomeriggio a Catanzaro, la salma è partita questa mattina da Bergamo.