Commercializzazione illegale di animali da compagnia: è l’accusa per la quale è stata disarticolata una associazione a delinquere che operava nel Torinese, con base a Chivasso. Tre le misure cautelari personali e patrimoniali emesse dalla Autorità Giudiziaria eseguite dai nucleo carabinieri Cites di Torino. Le ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ivrea riguardano soggetti di nazionalità italiana.
I reati ipotizzati sono quelli di associazione a delinquere finalizzata alla commercializzazione illegale di animali da compagnia, maltrattamento e uccisione di animali, frode nell’esercizio del commercio, falsita’ ideologica, omessa denuncia, truffa.
Contestati, inoltre, in concorso, i reati di estorsione aggravata, usura, furto, sottrazione di beni sottoposti a sequestro, autoriciclaggio, sostituzione di persona, detenzione di specie ricomprese nell’allegato a del reg. ce 338/97 e smi (legge 150/92).
Le attivita’ hanno previsto inoltre l’esecuzione di misure patrimoniali, con conseguente sequestro di oltre 442.000 euro, di n. 1 unita’ immobiliare (in provincia di Torino), di n. 1 autoveicolo e di n. 114 esemplari di cani.
l’indagine denominata “operazione banda bassotti” è il risultato di un’articolata e complessa attivita’ investigativa condotta dal Nucleo Cites dei carabinieri forestali di Torino, mediante la quale veniva portata alla luce, esaltandone le condotte penalmente rilevanti, la sussistenza di uno “stabile” sodalizio criminale. tramite le attivita’ di perquisizione eseguite nelle date 16.10.2023, 09.11.2024 e 06 marzo 2024, presso la base operativa a Chivasso e presso gli studi di medici veterinari liberi professionisti, indagati nell’ambito del medesimo procedimento penale, erano stati rinvenuti e posti in sequestro fattrici e cuccioli di cani destinati al commercio illegale, documentazione sanitaria e fiscale, assegni e denaro contante (10.000 euro).
L’attivita’ investigativa, avviata nel mese di settembre 2023 sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il tribunale di Ivrea, ha consentito di acquisire un quadro indiziario grave, condiviso dal gip. Le attivita’ investigative hanno consentito di rilevare un giro di affari di diverse centinaia di migliaia di euro, frutto della vendita illegale di cuccioli di cane., privi della documentazione attestante la razza dichiarata.
Accertato finora quale profitto illecito del reato di estorsione aggravata la somma di circa 214.000 euro.
L’esecuzione delle attivita’ odierne ha visto la collaborazione di militari del Gruppo carabinieri forestale di Torino, con l’impiego di oltre 20 militari, dislocati sui vari obiettivi. si precisa che il presente procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari per cui ogni valutazione è da considerare allostato degli atti e fatte salve le successive valutazioni di merito