È di circa 20 mila euro il bottino razziato dai ladri la settimana scorsa dal postamat di Nole fatto saltare in aria con la tecnica della marmotta in via San Vito. Una botta secca che ha buttato giù dal letto anche diversi residenti.
Le indagini sono affidate ora ai carabinieri della Compagnia di Venaria e di Mathi che hanno effettuato un lungo sopralluogo in via San Vito per cercare eventuali tracce lasciate dai ladri, coadiuvati anche dagli agenti della polizia locale di Nole. Gli investigatori stanno analizzando in questi giorni i filmati girati dal sistema di telecamere che monitorano tutto il paese. Dall’analisi dei fotogrammi potrebbero emergere indizi interessanti per le indagini. Si vedrebbero solamente delle persone incappucciate che poi scappano a bordo di una macchina di grossa cilindrata. La notte dopo il raid a Nole i malviventi hanno colpito a Rivalta e poi a Cherasco. Ma per gli investigatori potrebbe trattarsi della stessa banda che si sposta in diverse zone non solo del Torinese, ma anche del Piemonte.
Anche perché sono diversi mesi che la batteria continua a razziare bancomat e postamat facendoli saltare in aria con l’esplosivo. La tecnica è sempre la stessa: quella della marmotta, con l’inserimento di un tubo in metallo pieno di esplosivo nel distributore delle banconote, il tipico fischio e l’esplosione.
Negli ultimi mesi i ladri- forse divisi in due batterie che si dividono il territorio – hanno effettuato una ventina di colpi tra Torinese e Vercellese. Prima di Nole l’ultimo colpo in zona i ladri lo avevano messo a segno un mese fa facendo esplodere il forziere di Intesa Sanpaolo nel pieno centro del paese di Rivarossa. Dove una razzia era già fallita alcuni mesi fa. Quella volta, però, i malviventi avevano “caricato” troppo la marmotta danneggiando anche lo stabile e un negozio di fianco alla filiale.