Volto travisato da un foulard, ha puntato il coltello prima alla gola della commessa, poi alla pancia della titolare, infine, dopo aver arraffato il (poco) contante presente in cassa si è dileguato, pensando forse di averla fatta franca, tornandone a casa a dormire. Poche ore dopo si trovava nella cella di sicurezza della Tenenza dei carabinieri di Ciriè, dai quali era stato arrestato grazie al riconoscimento, attraverso le immagini delle telecamere, da parte di uno dei militari, dell’autore della rapina. È l’epilogo di quella consumatasi ieri sera a Ciriè nella centralissima (e pedonale) via Vittorio Emanuele ai danni del locale Dolom Ice. Quando l’uomo, un trentenne della zona vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, è entrato in azione era da poco passata la mezzanotte e il bar era in fase di chiusura, senza più clienti all’interno.
«È la prima volta che subiamo una rapina, fino ad ora questa parte della città sembrava esente da fatti del genere – racconta Paolo, marito di una delle due donne minacciate col coltello e proprietario dell’esercizio – È stato importante mantenere la calma e dargli subito quello che voleva (circa 600 euro, gran parte dell’incasso per fortuna era su carta digitale, ndr), anche perché era molto agitato e sicuramente non un professionista del crimine. Dopodiché ancora più importante, è decisivo, è stato l’ottimo lavoro eseguito dai carabinieri di Ciriè e Venaria, sia per le indagini (lampo) effettuate, sia dal lato umano a nostro supporto: sono situazioni di grande tensione, che turbano molto e che fanno anche riflettere sul momento sociale che stiamo attraversando. Mi avesse chiesto aiuto, se ne poteva parlare, ma quando uno prende un’arma e compie un gesto così passa il segno di qualunque comprensione.»
Così stamattina l’esercente ha formalizzato la sua denuncia in caserma sull’accaduto; per quanto riguarda l’uomo arrestato (che avrebbe ammesso ogni addebito e nella cui casa sarebbe stato trovato il coltello utilizzato, ma non il denaro) -, per lui, in attesa di processo per direttissima, si aprono intanto le porte del carcere.