I carabinieri di Lanzo, dopo un inseguimento, hanno arrestato due moldavi rispettivamente di 46 e 35 anni ritenuti responsabili di alcuni furti avvenuti in zona. Di sicuro sono gli autori di due raid avvenuti a Lanzo e Viù (la refurtiva per un valore di oltre 10 mila euro tra soldi e gioielli è stata recuperata) ma, secondo gli investigatori, potrebbero essere gli autori di altri colpi avvenuti negli ultimi giorni nelle Valli di Lanzo. Un terzo malvivente è invece riuscito a fuggire facendo perdere le tracce nei boschi di Mezzenile.
L’allarme è scattato l’altro giorno dopo un furto avvenuto a Viù. Alle pattuglie in circuito è arrivata l’indicazione di “attenzionare” e bloccare subito una Mitsubishi con targa spagnola in caso di incrocio. L’ha intercettata un equipaggio dei militari di Lanzo che stavano salendo verso località Monti di Mezzenile.
I ricercati, con una manovra abbastanza rischiosa, hanno invertito il senso di marcia e sono schizzati via nella direzione opposta. Ad un certo punto uno di loro, con due borse, si è lanciato in un dirupo ed è stato inseguito da uno dei carabinieri che, senza badare al pericolo, è iniziato a braccare il ladro. Nel giro di poco l’ha raggiunto e l’ha bloccato, dopo diversi ruzzoloni in mezzo al fango. La Mitsubishi si è invece trovata la strada chiusa da una pattuglia di Viù che stava risalendo dalla parte opposta del versante. A bordo, però, c’era solo più il 46enne.
I moldavi che sono stati arrestati – il fermo è stato convalidato dalla Procura di Ivrea con la misura della detenzione carceraria – risultano non avere precedenti e sarebbero arrivati in Italia appena due mesi fa. Gli investigatori non escludono che la banda di ladri possa aver usufruito delle indicazioni di un basista.