Nel mese di agosto appena trascorso anche diverse aziende del nostro territorio hanno ricevuto la visita dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, in qualche caso finendo nei guai. I controlli, effettuati con l’ausilio dei colleghi dell’Arma Territoriale del Comando Provinciale Carabinieri di Torino, hanno fatto emergere diverse criticità, cui sono seguite le sanzioni del caso. Le attività sottoposte a ispezioni dal primo di agosto fino a qualche giorno fa sono state circa una trentina in tutto il Torinese, compresi le Valli di Lanzo ed il Ciriacese. Gli accertamenti erano volti a verificare il rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché al contrasto del fenomeno del lavoro sommerso. L’attività di controllo si è focalizzata nella città di Torino ed in provincia: sotto la lente dei carabinieri ristoranti, bar, pub e aziende agricole.
Le ispezioni hanno per esempio consentito di individuare un’azienda agricola che presso l’alpeggio in località montana utilizzava un lavoratore in nero per il governo del bestiame al pascolo mentre per esempio nel capoluogo piemontese due titolari di bar sono stati sanzionati, il primo per l’impiego di un lavoratore in nero, con relativa sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di forza lavoro superiore al 10% della forza presente, ed il secondo per l’impiego di sistemi i videosorveglianza non autorizzati nei luoghi di lavoro.
Ulteriori attività ispettive congiunte con le Stazioni dei Carabinieri competenti territorialmente si sono concentrate nelle località di montagna interessate dal turismo estivo, proprio al fine di verificare l’eventuale impiego di personale in nero; sono state rilevate in due locali di tipologia bar/pasticceria l’impiego di lavoratori in nero e l’impiego di sistemi di videosorveglianza non autorizzati per il controllo occulto dei lavoratori; infine, nell’Alta Valle Orco, un esercizio di ristorazione è stato temporaneamente sospeso dall’attività in quanto carente del previsto DVR (Documento per la valutazione dei Rischi) e conseguentemente segnalato alla competente A.G.
Successivamente al controllo dei militari, le posizioni dei lavoratori precedentemente “in nero” sono state così regolarizzate per il periodo sommerso con la ricostruzione vera e propria del rapporto di lavoro: i datori di lavoro hanno così dovuto versare la mancata contribuzione e retribuzione dei lavoratori, oltre alle previste sanzioni. Complessivamente i provvedimenti sanzionatori di carattere amministrativo ammontano a euro 21.500.