Innanzitutto la vicinanza di questa testata ai colleghi dei giornali, anche locali, che sono stati attaccati da un gruppo di hacker, con la consapevolezza che sarebbe potuto succedere a chiunque e che le piattaforme su cui i giornali vanno online evidentemente hanno delle vulnerabilità. L’attacco è stato rivendicato dal collettivo (illegale) Alpha Team, cyber-gang già nota per significative scorribande informatiche a danni di imprese occidentali. Da mercoledì scorso infatti, è ancora per tutto il giorno di ieri, il sito del nostro competitor La Voce è rimasto oscurato destando lo sconforto e la rabbia del direttore Liborio La Mattina, cui va tutta la nostra solidarietà. Oltre ai contenuti del sito “oscurati”, il sabotaggio non consente al lettore abbonato di leggere la versione digitale del giornale in edicola.
L’attacco ha però riguardato anche altre testate come Torino Cronaca, La Sesia, Sprint & Sport, solo per citarne alcuni. Secondo le prime ricostruzioni gli hacker hanno “bombardato” il server inglese di “Naviga Global” su cui sono installati i siti internet di diverse testate. Tra queste alcuni portali di Mediaset, tra cui Virgin, che utilizzano la stessa tecnologia. Da giorni quindi i tecnici della piattaforma stanno lavorando ininterrottamente per ripristinare tutte le funzionalità dei siti attaccati.
Non è ancora chiaro se dietro all’attacco vi siano motivazioni economiche (più probabile), gli hacker spesso chiedono un “riscatto” o di altra natura ancorché “geopolitica”. Quello che è statisticamente certo che la maggiorparte dei siti giornalistici colpiti ha riguardato testate afferenti all’associazione di categoria degli editori File (cui oltre ad aderire a Fipeg fa parte anche il Risveglio e che però utilizza un’altra piattaforma internazionale digitale), e che la “libera e sicura” informazione debba essere tutelata a 360 gradi.