I boschi delle Valli di Lanzo saranno certificati. Per proteggere la biodiversità, diminuire l’esposizione a incendi, aumentare la CO2 stoccata, garantire migliori cicli dell’acqua, renderli più fruibili per turisti e comunità che vivono i paesi. Un percorso lanciato nei gorni scorsi a Lanzo, con i sindaci di Balme, Ala di Stura e Cantoira, paesi che saranno protagonisti della “Certificazione forestale sostenibile” messa in campo dall’Ufficio forestale di valle, guidato da Fernanda Giorda. L’iniziativa è della Comunità montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone e prevede un investimento di 80mila euro della Strategia delle Aree interne.
«Una parte sono già stati spesi per la pianificazione – evidenzia il presidente dell’Ente, Gianluca Togliatti – e con le nuove risorse agiremo con PEFC Italia per la certificazione. Aumenteremo così il valore delle foreste e delle filiere che tante imprese attivano ». Il materiale legnoso che viene prodotto dalle foreste delle Valli di Lanzo, una volta certificato il bosco, avrà una ulteriore conferma di essere legale e non derivante da boschi gestiti intaccando il patrimonio storico. Anche nelle Valli di Lanzo le foreste aumentano, come in tutt’Italia: sono 33 mila gli ettari totali. 11 mila sono pubblici e la certificazione PEFC (standard già utilizzato in Canavese, in Val di Susa e per 1 milione di ettari di foreste italiane) riguarderà 1700 ettari. Si uniscono ai 6.700 ettari già certificati PEFC nell’area dell’Unione Alpi Graie. Un’operazione che ha ricevuto il plauso di molte imprese presenti venerdì sera a Lanzo alla presentazione del Piano, del direttore del GAL Mario Poma, del presidente di Uncem e di PEFC Italia Marco Bussone.
«Certificare vuol dire confermare un percorso virtuoso. Che si sta facendo e verrà fatto ancora meglio, grazie al piano dell’Ufficio forestale di valle – spiega Bussone – È vantaggioso per dire che le foreste sono gestite bene e il legno utilizzabile, ma servono piani efficaci e una programmazione che li rende migliori. È un processo partecipato e che fanno bene Comuni e Unioni montane a renderlo concreto, con positivi risultati per molte imprese boschive, segherie e falegnamerie che a loro volta possono certificarsi, cioè dire che i loro prodotti, dagli infissi ai mobili, le travature per tetti e anche materiale per produrre intere case, hanno un valore aggiunto. Per farli, si sono migliorati e non intaccati i nostri boschi. Che le Valli di Lanzo hanno come fonte di lavoro, ricchezza e cultura».