Annunciata la scorsa settimana con annessa coda di polemiche per il sottotitolo scelto per l’edizione di quest’anno (FroCiriè), la giornata dell’orgoglio della comunità Lgbtq+, il cosiddetto Pride di Provincia giunto alla sua terza manifestazione, per la prima volta da quando è approdata in città non avrà il patrocinio del Comune. Il che, almeno al momento, si traduce, al netto del significato politico che si può dare o meno al diniego comunale, che tutti quegli aspetti tecnici che andavano in deroga con il patrocinio ora dovranno essere superati e non certo facilmente. Il rischio è che, fatta salva la possibilità di manifestare ed intonare canti e cori (entro i 70 decibel-il rumore di fondo), venga a mancare tutta quella parte di colore, e di musica, che le stazioni mobili garantivano e che la mancanza di un piano acustico renderebbe “mute”.
Ora, a dirla tutta, anche quando stesso sindaco e stessa Giunta avevano concesso il patrocinio, non era mai scoppiato l’amore tra quest’ultimi e il comitato tranfemminista Provincialotta che organizza la manifestazione.
Ai Pride di Ciriè non si è vista mai nessuno della Giunta, come è anche vero che la capacità di interloquire, non solo con l’Amministrazione (anche coi giornali) da parte del suddetto comitato non sempre è stata lineare.
Infine la trovata del sottotitolo, anche se a dire del sindaco c’entra fino a un certo punto: «Ammetto che non mi piace – ha detto Loredana Devietti – ma quello che è successo ha una natura prettamente burocratica: l’organizzazione del Pride di Cirié di quest’anno sembrerebbe purtroppo essere stata caratterizzata da una mancanza di condivisione e di linearità anche nella stessa richiesta di patrocinio al Comune. Patrocinio che negli anni scorsi, pur non condividendone la forma, la Giunta comunale ha sempre dato, sostenendo il fine ultimo della manifestazione che è quello di salvaguardare la libertà e i diritti di ognuno. Quest’anno al fine del rilascio del patrocinio sono pervenute locandine di comunicazione in momenti separati, differenti tra loro. Nel frattempo però è stata veicolata agli organi di stampa una locandina ulteriormente diversa da quelle presentate per la domanda di patrocinio, difforme sia nel titolo della manifestazione che nella grafica, non condivisa peraltro dai referenti della cooperativa che hanno fatto richiesta di patrocinio e comunque non in linea con la comunicazione istituzionale dell’ente. Di fronte a questi presupposti pertanto il patrocinio non può essere concesso. In ogni caso comunque la concessione del patrocinio nulla ha a che fare con il diritto a manifestare e la sua assenza non ne pregiudica lo svolgimento: solo il questore può negare l’autorizzazione a manifestare, non certo il Comune. Sarà quindi possibile per gli organizzatori dare seguito all’iniziativa».
Al Pride collabora come “indipendente” dalla prima ora Franco Silvestro, consigliere comunale in quota (M5S) che al dibattito per ora si approccia con cautela: «Vicenda da approfondire e superare»