Più di 10 mila euro in contanti e quattro assegni in bianco sequestrati a un passeggero arrivato all’aeroporto Caselle dal Canada. Per lui l’potesi di reato è quella di riciclaggio. È l’ultima operazione dei funzionari della sezione operativa territoriale di Caselle, dell’Ufficio delle dogane di Torino e dei militari della guardia di finanza. Questo recupero va ad aggiungersi alle 35 violazioni valutarie dell’ultimo mese, in tutto 144 da inizio anno, per un totale di 2,6 milioni di euro di valuta intercettata e 37mila euro di sanzioni.
Aumentano ancora, stando ai dati del secondo semestre dell’anno, i controlli sul denaro contante non dichiarato al primo ufficio doganale di confine. E sono confermate le rotte più a rischio per questo genere di violazioni: si tratta di Paesi extra Ue. Ma nel mirino di Finanza e ufficio dogane non c’è solo il denaro contante che non è stato dichiarato.
L’attenzione è alta su tutti i fenomeni di contraffazione e sull’introduzione illegale in Italia di farmaci. Tra le diverse operazioni di contrasto alla contraffazione, sono stati ritrovati nella valigia di una viaggiatrice di origine senegalese quasi 4500 capi d’abbigliamento. Borse, cinture, etichette di Gucci, Prada o Hermés: in tutto trentacinque chili di merce, senza documentazione commerciale, ritenuta poi contraffatta dai militari addetti ai controlli. Riguardo invece il fenomeno di introduzione illegale di medicinali in Italia, i funzionari hanno confiscato circa 50 confezioni di farmaci ad alcuni passeggeri in arrivo dal Ghana, che non avevano alcuna autorizzazione all’importazione o alla commercializzazione da parte dell’Aifa e del Ministero della Salute. Il guaio è che non è sempre facile intercettare questi flussi.