È il momento dei lobbisti delle cause utili o che almeno ritengono tali o in cui davvero credono molto: che si tratti di ambiente e animali, di comparti economici o di diritti, questo, a meno di un mese dalle prossime elezioni regionali e europee, è il momento di farsi avanti e cercare di esercitare la massima pressione possibile sulla politica e, ovviamente sui suoi candidati, per sensibilizzarli alle tematiche care. Naturalmente nella maniera più trasversale possibile, cioè parlando con tutti.
Lo stanno facendo i sindacati metalmeccanici e artigiani, quelli agricoli e quelli della Sanità e natuarlmente Confindustria. È normale ed anche legittimo. Lo fanno gli ambientalisti e, quindi, anche gli animalisti. Per questo oltre ad un comunicato con cui hanno preparato il campo per la confereza stampa aperta alle forze politiche in lizza che si è svolta oggi, martedì 28 maggio a Torino al Garage dell’Arte (piazza Statuto 15), alle 11,30, anche le associazioni aderenti al Tavolo regionale Animali & Ambiente non rinunciano alla versione nobile del fare lobby.
Alla conferenza erano invitati tutti e cinque i Candidati alla Presidenza: Alberto Cirio; Sarah Disabato; Francesca Frediani; Gianna Pentenero e Alberto Costanzo. E inoltre i candati al Consiglio regionale: Giorgio Bertola; Juri Bossuto; Alberto Unia; Nadia Conticelli; Luisa Mondo; Alice Ravinale; Armando Monticone; Margherita Settimo; Marco Allegretti; Maria Grazia Malorzo; Giuseppe Sammatrice e Ivana Borsotto. Pubblicheremo a breve il report dell’incontro effetivamemte avvenuto.
L’appello e il decalogo
«La cultura dell’antropocentrismo ci porta a considerare gli animali come degli oggetti, delle cose inanimate. Anche per la legge cose, nonostante la Costituzione Italiana riconosca all’Articolo 9 i diritti agli animali. Questa convinzione dà la prerogativa alla specie umana di usare le altre specie in tutti i modi possibili. Eppure gli animali sono esseri senzienti in grado di provare gioia e dolore esattamente come noi. Lo ha stabilito perfino l’Unione Europea con il Trattato di Lisbona del 2007» Il decalogo Divieto di tenere cani a catena senza eccezioni; Più risorse per la lotta al randagismo e per la sterilizzazione dei gatti; Transizione verso una alimentazione vegetale con almeno un giorno di dieta vegetale nelle mense; Finanziamento annuale dei Centri Recupero Animali Selvatici e dei Santuari gestiti da associazioni; Abolizione della caccia e attuazione di piani di contenimento incruenti anche con esperimenti pilota per le specie considerate “invasive” ed esclusione dei sistemi cruenti; Finanziamento annuale della legge sulla ricerca di metodi alternativi alla sperimentazione animale; Corsi di formazione/approfondimento per responsabili ufficiali applicazione legge 189/04 contro il maltrattamento animale e per la Polizia Locale sulle norme a tutela degli animali; Maggior tutela degli animali in sagre, fiere e palii; Divieto dei botti e fuochi d’artificio; Messa in sicurezza dei canali artificiali.