Nonostante le rassicurazioni istituzionali dopo la denuncia di Greenpeace all’inizio di febbraio circa la presenza di Pfas nelle acque potabili del Piemonte, la stessa associazione ha presentato esposti presso le procure di Torino, Ivrea, Alessandria e Novara, dove è stata accertata la contaminazione da queste sostanze poli e perfluoroalchiliche nelle acque potabili. Prodotte dalle industrie, alcune delle quali cancerogene per l’uomo.
«Chiediamo alla magistratura di indagare spiega Greepeace – perché finora chi dovrebbe garantire la sicurezza della cittadinanza si è limitato a cercare di sminuire il problema, sostenendo che i valori che abbiamo rilevato sono nella norma. Il punto è che i limiti attuali imposti dalle norme europee, (100 nanogrammi per litro) che entrerà in vigore solo nel 2026, ci espongono a dosi pericolose di queste sostanze».