«La Idrosapiens ha annunciato la chiusura della sede di Leinì (nella foto di repertorio), dove si producono e si distribuiscono giunti di dilatazione per il settore petrolifero, energia e gas oltre che per il settore dell’aerospazio. Una decisione inaccettabile e unilaterale da parte dell’azienda: c’è di mezzo il futuro di 44 lavoratori e lavoratrici, che dal prossimo 3 aprile rischiano di finire in mezzo alla strada. Un’altra, l’ennesima crisi industriale in provincia di Torino. Siamo e saremo sempre vicini agli operai e alle operaie nelle loro battaglie per difendere il posto di lavoro. Depositeremo un’interrogazione in Consiglio regionale affinché la Giunta si attivi per scongiurare, anche interfacciandosi con il ministero competente, la chiusura di una realtà produttiva proprio nel momento in cui sembrano aprirsi nuove opportunità nel campo dell’aerospazio», così, con un comunicato congiunto, si sono espressi oggi Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte e Silvia Cossu,esponete dei pentastellato di Leini circa l’ennesima emergenza occupazionale nel Torinese.
Come è noto la storia imprenditoriale della Idrosapiens srl di Leini sarebbe arrivata al capolinea. Il gruppo tedesco Witzenmann, che la controlla, ha annunciato nei giorni scorsi il licenziamento, con l’apertura della relativa procedura, per tutti i 44 dipendenti dislocati presso lo stabilimento di via Volpiano e di altri 4 operativi a Cormano, nel milanese.
Fondata nel 1927, la Idrosapiens è entrata a far parte nel 1996 del gruppo Witzenmann, un colosso che vanta 4300 dipendenti sparsi nel mondo e ha fatturato ben 730 milioni di euro nel 2022. Secondo i responsabili territoriali di Fim Cisl e Fiom Cgil, Fabio Militto e Marco Femia, «La perdita di una realtà come Idrosapiens non si può spiegare con la semplice teoria del crollo del mercato e del contesto internazionale reso difficile dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Il gruppo Witzenmann ha la possibilità di far convergere su Leini tecnologia e prodotti per la salvaguardia dello stabilimento. Insieme ai lavoratori verranno condivise tutte le iniziative utili alla salvaguardia del sito».
Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 24, si è tenuto un primo confronto tra le parti all’Unione Industriali di Torino per tentare il salvataggio dell’impresa, in occasione del quale i dipendenti hanno organizzato un presidio. La crisi della Idrosapiens va, quindi, a peggiorare il quadro sempre più complicato per l’occupazione nell’area metropolitana torinese, colpita dalla chiusura e dal ridimensionamento di numerosi stabilimenti e dall’apertura di numerosi tavoli di discussione presso le sedi istituzionali.