Riceviamo e volentieri pubblichiamo di seguito.
«Nelle ultime settimane i giornali locali hanno diffuso la notizia dell’ipotetica costruzione di un CPR (Centro Per il Rimpatrio) nella nostra regione. Si tratta di luoghi di detenzione amministrativa, in cui finiscono le persone che risiedono illegalmente sul territorio italiano e che non sono in possesso di un passaporto europeo. Nei fatti, si parla di vere e proprie prigioni, in cui le persone, senza aver commesso alcun tipo di reato nella maggior parte dei casi, vengono torturate, minacciate, aggredite verbalmente e fisicamente e vengono private della libertà di uscire e di comunicare con l’esterno in attesa di essere deportate nei Paesi da cui scappano o nei lager libici.
Nello specifico, il luogo designato per la costruzione sembra essere il parco della Vauda, all’interno di un ex area militare. La scelta di questo luogo corrisponde alla logica del nuovo decreto immigrazione: confinare le persone in luoghi isolati, con una bassa densità abitativa, e fortemente militarizzati.
Come collettivo abbiamo deciso di prendere posizione e di riunirci in assemblea per capire come muovere i prossimi passi, nel tentativo di fare informazione ed esprimere dissenso contro la costruzione di un vero e proprio lager sul nostro territorio.
A questo proposito, vi invitiamo alla non indifferenza e alla partecipazione all’assemblea aperta che si terrà questo giovedì 2 novembre, alle ore 21, in Via Matteotti 16 a Ciriè (scala al primo piano) in collaborazione con l’assemblea pubblica NO CPR di Torino».
COMITATO PROVINCIALOTTA