Il “caso cinghiali”, con tutti gli annessi che vanno dai danneggiamenti alle colture alla peste suina financo gli incidenti stradali provocati da questi ungulati, divide l’opinione pubblica – soprattutto in ambito progressista – circa la sua origine e sui metodi per contrastarne le problematiche ma certamente vede d’accordo agricoltori e cacciatori sui metodi sempre più decisi per eradicarne «la perniciosa presenza» anche se, dopo le varie strategie messe in campo dai due comparti, recentemente agli stessi non era rimasto altro che invocare l’Esercvito. Esauditi. A comunicarlo con una certa soddisfazione Coldiretti Torino, come si può leggere nel comunicato diramato in quesate ore dal sindacato agricolo.
«Dopo un anno e mezzo di battaglie, Coldiretti Torino accoglie con soddisfazione la decisione del vertice di Governo, con il commissario per l’emergenza Psa Caputo, di utilizzare l’esercito per fermare l’epidemia del virus della Peste dei cinghiali. Fin dall’inizio dell’esplosione dell’epidemia di PSA – ricorda il presidente Bruno Mecca Cici – Era evidente che le forze messe in campo a inizio 2022 erano insufficienti. Solo la capacità organizzativa e logistica dell’esercito può ottenere risultati concreti sia nei numeri degli abbattimenti che nello smaltimento in sicurezza delle carcasse».
L’emergenza cinghiali per Coldiretti Torino è pertanto una vera e propria “emergenza” di protezione civile che deve essere affrontata con strumenti eccezionali, prevedendo, appunto l’impiego massiccio di una forza pubblica, organizzata, come l’esercito.
«Siamo preoccupati sia per la difesa delle nostre coltivazioni sia per la possibile diffusione di malattie che per gli incidenti stradali. Si deve ridurre la popolazione di cinghiali almeno del 50% e il semplice sforzo dei cacciatori è sembrato subito come svuotare il mare con un secchiello. In attesa di sbloccare l’utilizzo dell’esercito Coldiretti Torino ha ottenuto che anche gli agricoltori possano contribuire al depopolamento difendendo i propri terreni dopo aver partecipato a corsi di formazione», concludono dal sindacato.
Critiche le sigle animaliste, Rosalba Nattero, presidente di Sos Gaia: «Le brutte notizie si moltiplicano. Ormai si va verso l’abbattimento di tutto ciò che si muove, dobbiamo stare molto attenti anche noi umani…»