Una doccia fredda per i pendolari del Ciriacese e delle Valli di Lanzo: la riapertura della Torino-Ceres, inizialmente prevista per il 9 dicembre 2023, slitta a gennaio del prossimo anno. È quanto emerso dalla riunione che si è tenuta a Roma, tra il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e il nuovo amministratore delegato e direttore generale di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, per fare il punto sugli investimenti e sui lavori in corso sulla rete ferroviaria italiana.
Un fulmine a ciel sereno, che spiazza gli utenti della storica linea chiusa da giugno in vista del collegamento al passante ferroviario attraverso il nuovo tunnel sotto corso Grosseto. «Riteniamo che il territorio meriti, ancora una volta, maggiore rispetto e una reale condivisione delle informazioni – affermano i rappresentanti dell’Osservatorio sulla Torino-Ceres – dopo anni di disagi e problematiche e dopo che la data del 9 dicembre era stata data come quasi-certa. Chiediamo ai sindaci di farsi sentire, per capire se quella di gennaio 2024 è solo una “svista” o se effettivamente siamo davanti a un ennesimo slittamento dei tempi, per un territorio che vive oggi una gravissima situazione di mobilità e viabilità; e se così davvero è, di battere i pugni e di pretendere dalla Regione serietà e maggiore concertazione, e una data certa e definitiva».
Il tema approda anche sui banchi del Consiglio regionale. «Non ci stupisce certo un ritardo di due mesi – tuona il consigliere regionale Alberto Avetta (Pd), vicepresidente della commissione Trasporti – ma ci stupisce che la Giunta Cirio non ritenga di doverne spiegare le ragioni. A questo punto, anche gennaio 2024 pare essere una timeline meramente ipotetica». E anche il Movimento 5 Stelle presenterà un “question time” per fare lumi sul futuro della Torino-Ceres nella prossima seduta del Consiglio regionale.