La polizia municipale di Ciriè ha appena notificato al direttivo del Circolo Arci La Soce un’ordinanza che di fatto lo chiude fino a data indeterminata. Il provvedimento riguarda una serie di rilievi dei civich, dopo annessi controlli. Tutto sarebbe partito dal servizio congiunto effettuato da carabinieri e polizia locale all’inizio di giugno. Un intervento peraltro sollecitato dagli stessi operatori delle diverse realtà (dai Caf all’auletta studio realizzata dai volontari, allo stesso collettivo Provincialotta, alle aule per corsi e incontri) che insistono nell’area cittadina che, oltre alla Soce, è costituita dallo storico “polo” della Società Operaia, in via Matteotti 16, in quanto nelle settimane precedenti entrambi i locali, in fascia notturna naturalmente, avevano avuto problemi con alcuni avventori problematici, successivamente allontanati e peraltro depennati dalle tessere dallo stesso circolo.
Durante il servizio che sul piano penale e dell’ordine pubblico non aveva comportato conseguenze l’attenzione si era poi spostata su altri aspetti e gli stessi poliziotti locali hanno rilevato problematiche strutturali ed amministrative soprattutto circa la contestata «commistione» tra il ristorante della Società Cooperativa e la Soce. Tra le cose che prima si potevano far e ora non più secondo le contestazioni addotte, sottoporre a pochi metri dal pur delimitato dehors del ristorante eventuali performance artistiche che avvengono nel vicino circolo ai clienti a cena che però non hanno la tessera Arci; comprare la pizza d’asporto e consumarla nei tavoli della Soce – nonostante vi fosse un accordo tra le due realtà su una consuetudine che favoriva i giovanissimi con meno denaro – ed immaginiamo tutta una serie di attività (dalle giornate evento a quelle filantropiche) in cui Soce e Società Operaia storicamente collaboravano.
Lo staff del Circolo nel dare la notizia della sospensione a tempo indefinito della concessione a somministrare bevande ed alimenti – che è valsa la chiusura immediata già da oggi pomeriggio con annessa “cacciata” di vecchietti e ragazzini che la popolano in quella fascia orararia -prova a spiegare la natura del provvedimento: «Ci contestano che per un circolo privato non è possibile condividere lo spazio con un’altra attività (il ristorante, paradossalmente nonostante nessuno se ne sia mai lamentato, ndr) perché il suolo della Soce è assicurato tramite la tessera Arci, non sono però ancora chiari gli altri punti che ci muovono. Ci spiace davvero, per quanto abbiamo capito fino ad ora avremo 90 giorni di tempo per apportare modifiche strutturali per definire gli spazi esterni e capire come muoverci per adeguarci alle modifiche richieste.»
Sull’ordinanza, che per la cronaca si basa anche sul riscontro di un paio di persone trovate durante uno dei controlli, senza tessera, è intervenuto anche il sindaco Loredana Devietti, premettendo di aver accolto la notizia con dispiacere. Lo stesso primo cittadino era stato ospite degli eventi realizzati da questa redazione con Soce e Società Operaia sui 40 anni dalla prima sentenza Ipca nel 2017 e due anni dopo, nel 2019, sulla figura dell’indimenticato leader dei Verdi Pasquale Cavaliere a 20 anni dalla sua scomparsa ed ha sempre reso merito al valore culturale della presenza di questo “polo” in città, che ora con ogni probabilità dovrà essere ripensato o quantomeno modificato: «La sottoscritta e gli uffici comunali sono a disposizione della Soce per trovare insieme le soluzioni che possano consentire al circolo una celere riapertura.», ha infine dichiarato il sindaco.