Giovedì 29 Villa Remmert di Ciriè ha ospitato i festeggiamenti per i quarant’anni di fondazione della cooperativa Dalla Stessa Parte. La serata è stata caratterizzata dalla proiezione del docufilm “Dalla Stessa Parte” realizzato dal regista Antonio Palese su Franco Malerba, il fondatore della cooperativa, e sulla nascita del suo “sogno collettivo”.
Gianluca Bruna ha poi condotto una piccola tavola rotonda sui temi della disabilità con Agnese Ferraud, moglie di Franco Malerba, e due influencer social sugli stessi temi, Giulia La Marca e Nadia Lauricella, che hanno portato la lroo esperienza diretta.
Alla serata sono intervenuti il sindaco di Ciriè Loredana Devietti, il consigliere della Città Metropolitana Davide D’Agostino e Fabrizio Casassa, vice sindaco di Lanzo Torinese, dove sorgerà il prossimo anno nei locali dell’ex cartiera il nuovo laboratorio di inclusione sociale “Franco Malerba”, destinato ad accogliere ancora più persone con disabilità, attività di inclusione socio-lavorativa di persone con disabilità e disagio psichico che l’associazione Dalla Stessa Parte porta avanti dal 1983 a Ciriè e nelle Valli di Lanzo.
Un nuovo insediamento produttivo sostenibile a Lanzo che fornirà prodotti e servizi alle aziende locali e alla comunità, grazie all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e costituirà anche una nuova Comunità Energetica Rinnovabile per coprire il fabbisogno di energia elettrica di cittadini, attività commerciali, imprese, enti territoriali e autorità locali, con un impianto alimentato da fonti rinnovabili. Il Laboratorio recupererà, un’area produttiva non più in uso nell’ex Cotonificio Vallesusa, struttura storica, con indubbi vantaggi per la cittadinanza.
Del resto erano questi i temi fondativi da cui muoveva Malerba (di cui ques’anno riccorono anche i 30 anni dalla sua morte), rimasto paraplegico dopo un incidente a 18 anni, per dare un’opportunità a coloro che rimangono ai margini della società e del mondo del lavoro: persone con disabilità psico-fisiche, donne fragili e giovani in cerca di occupazione.
Nel 1976 a Torino creerà anche un gruppo regionale di advocacy – l’Uicep – che si espanderà a livello nazionale per promuovere l’abbattimento delle barriere architettoniche e del rifiuto delle azioni di «solidarietà ipocrita». Negli anni successivi Malerba si attiverà anche su altri fronti, allargando il campo dei diritti negati anche ad altre categorie: i bambini senza genitori, le famiglie in povertà, gli anziani soli, rendendosi disponibile, con sua moglie Agnese, ad accogliere ragazzi in affido famigliare e il suo caso rappresenta di fatto il primo esempio in Piemonte di affido in nucleo famigliare con disabilità.
Franco muore il 25 dicembre 1993, dopo una lunga malattia, ma avendo seguito, anche negli ultimi mesi, la “sua” creatura, preoccupandosi di assicurarle continuità e prosperità.