Per un “ex” Targa Tenco come lui (al tempo della formidabile Banda Elastica Pelizza – 2008 o giù di lì, so che non ama fregiarsene ma è vero…), abituato massimo alle valvole dei Marshall, l’avvento della tecnologia digitale deve essere stata un trauma già vent’anni fa ed infatti ancora più recentemente, al tempo del Covid per intenderci, viaggiava con un gsm Nokia, da cui scaturì – forse qualcuno ricorderà ancora – un episodio surreale alle prese con i controlli delle forze dell’ordine in tema di autocertificazione e green pass.
Ora, a tre anni di distanza, e in tempi di intelligenza artificiale incipiente ecco che Daniele Pelizzari se ne esce con una delle sue proverbiali chicche musicali con cui si fa scherno, con il suo inconfondibile linguaggio ironico e scanzonato, degli aspetti più ridicoli (e forse affetivamente discutibili se non preoccupanti) degli attuali costumi del vivere umano, oggi così fortemente compresso e influenzato da logiche e tempistiche appunto digitali.
Nel mirino del cantautore, iconograficamente, è lo smartphone (cui nel frattempo ha dovuto abdicare egli stesso) ma il rimando sociologico ed esistenziale, sempre caro ai veri autori, e sempre in punta di satira, va molto più in là. Insomma il pezzo fa divertire ma anche riflettere, puntando il dito non tanto sui millenials ma sugli aduti travolti dal fenomeno cibernetico, e con un giusto “infierire” su certi genitori…
Nel pezzo “Demenza digitale”, da pochi giorni online sul canale Youtube dell’artista e da oggi anche sul sito del Risveglio, la satira di Pelizzari è come al solito impietosa quanto esilarante; musica ed arrangiamenti pescano invece dal registro cantautorale di Pelizzari che è – non so se lo sa ma credo di sì – un crossover fantastico e originale di tutte le cose musicali belle – almeno per quelli della nostra generazione – che ci sono state dagli anni ‘70 in poi: da, per citarne solo alcuni, Faber a Dylan, da Franck Zappa… a Battiato. Tanta roba.
Il videoclip è stato montato da Luca Lo Duca. I compagni di palco (e di schermo) sono Giulio Milone e Gianni Romagnolo