Oltre un anno fa, nel mese di marzo del 2022, è arrivata a Mathi una famiglia siriana (nella foto) attraverso il canale dei Corridoi Umanitari sostenuto dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Comunità Papà Giovanni XXIII, attraverso Operazione Colomba. Già nei mesi precedenti a Mathi e nei Comuni limitrofi si era costituito un gruppo di sostenitori che si sarebbe poi occupato di ogni esigenza della famiglia, da quella economica, a quella abitativa, a quella sociosanitaria e tutt’oggi questa bella realtà, costituita da una cinquantina di persone, continua ad operare e sostiene la famiglia in tutte le sue necessità.
«La famiglia è costituita dai due genitori e tre bimbi – raccontano i sostenitori – che hanno rispettivamente cinque anni, tre anni e diciotto mesi. Purtroppo uno dei bimbi presenta una moderata disabilità ed è stato anche inserito in un percorso di riabilitazione. Uno dei piccoli frequenta già la scuola dell’Infanzia, il secondo inizierà a settembre. La famiglia ha una storia veramente dolorosa. Era una famiglia benestante: il marito aveva un ottimo lavoro e vivevano in una casa di proprietà. Allo scoppio della guerra civile, però, tutto è andato perduto. Hanno vissuto per mesi in uno scantinato con la paura di essere uccisi. L’uomo è fuggito in Libano, temendo di essere perseguitato da una delle varie fazioni in gioco nella guerra. Dopo un po’ di tempo la moglie, con il primo bimbo ancora in fasce, ha attraversato a piedi la Siria per raggiungerlo. Finalmente dal Libano, dopo anni di attesa, nel 2022 sono riusciti a venire in Italia, per cercare di dare un futuro ai loro bambini».
La famiglia siriana si è subito ben integrata nella piccola comunità mathiese, grazie anche al sostegno delle istituzioni e di tanti cittadini. Ora, però, il gruppo che ha fin da subito preso a cuore i tre bambini e i loro genitori lancia un appello. «La situazione spinosa che ora ci troviamo ad affrontare è quella abitativa. Purtroppo a settembre scadrà il contratto di affitto dell’appartamento in cui stanno vivendo ora, che peraltro è molto piccolo – allargano le braccia i volontari, che sperano di poter trovare presto una soluzione – e non si riesce in alcun modo a trovare un nuovo appartamento, né a Mathi e neppure nei dintorni, benché la famiglia sia un’ottima famiglia e tutti i pagamenti vengano assolutamente garantiti dal gruppo. Per questo lanciamo un appello a proprietari di appartamenti, che si fidino e compiano un gesto di grande generosità. Ci sarebbe bisogno di un alloggio con una cucina e due camere da letto, più i servizi naturalmente. Se non ha l’ ascensore, sarebbe meglio non fosse oltre al secondo piano, proprio le difficoltà motorie del bimbo disabile. Grazie di cuore a tutti coloro che vorranno dare il proprio contributo, piccolo o grande che sia».
Chiunque volesse mettersi in contatto con il gruppo di volontari che da ormai oltre un anno sta sostenendo la famiglia siriana, può scrivere una mail all’indirizzo di posta elettronica: mathiaccoglie@ gmail.com.