L’avvento sempre più incipiente nella vita di tutti i giorni della cosiddetta Intelligenza Artificiale pone dubbi e riflessioni financo epistemologiche ma apre anche ad applicazioni sorprendenti per innovatività e ricerca, non solo artistica bensì antropologica e se è vero che solo qualche giorno fa la fotografa veneziana Barbara Zanon postava – con tutte le avvertenze del caso e ad ulteriore riflessione su Facebook le foto di un reportage dall’Ucraina del tutto verosimile quanto “falso” in quanto realizzato con un programma grafico gestito dalla “AI”, con i suoi cumuli di macerie, le vittime e tutto il tregico armamentario dei reportage di guerra, a Ciriè nel weekend scorso abbiamo assistito a qualcosa di molto simile grazie all’interessantissima mostra studiata, è il caso di dirlo, organizzata e magnificamente allestita negli ampi locali dedicati all’evento dello studio Max Creative Studio, in viale Martiti della Libertà. Gli autori dell’iniziativa – denominata Nart -, e delle opere, nemmeno trentenni, sono due giovani talenti della fotografia e della grafica ciriacesi, Nicolò Caruso e Andrea Beneventi e prima di essere degli imprenditori, sono grandi amici. Entrambi condividono la curiosità per l’apprendimento di nuove tecnologie e l’amore per l’arte e delle emozioni che questo connubio può sorprendentemente offrire.
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L’iniziativa, dopo mesi di ricerca, di due giovani esperti nel campo della fotografia d’autore
L’intelligenza artificiale e… l’Arte
Originale e sorprendente l'approccio allo spinoso e attualissimo tema di Nicolò Caruso e Andrea Beneventi -LA PHOTOGALLERY-