«Per l’8 marzo vorrei: equità di salario, aborto libero e sicuro, più centri anti violenza, educazione sessuale e affettiva in tutte le scuole, la fine di tutte le guerre, dei femminicidi, degli stupri, delle molestie. Queste sono solo alcune delle cose che desideriamo al posto del mazzo di mimose». Così il collettivo cittadino ProvinciaLotta (sì, quello che ha sollevato la questione dei soli medici abortisti all’ospedale cittadini e organizzato il primo Pride di provincia proprio a Ciriè), nel motivare l’iniziativa con cui Sabato 4 marzo, in una tappa del percorso verso lo sciopero transfemminista globale dell’8 marzo, ha dato vita ad un flash mob scandito a colpi di gessetti colorati per scrivere sulla strada tutto ciò che le donne (cisgenere e trans) hanno ancora da conquistare in questo paese e nel mondo. «Attraverso un’azione pacifica, artistica e di impatto immediato, la strada è diventata un manifesto temporaneo delle rivendicazioni del movimento transfemminista: la giornata internazionale dei diritti della donna non è una “festa”, ma un giorno di sciopero e di lotta collettiva verso un mondo più giusto e liberato dalla violenza patriarcale. Questo è il messaggio che volevamo portare e far risuonare forte e chiaro anche a Ciriè, anche qui nella nostra provincia, e non solo nelle grandi città».
Provincialotta è un collettivo femminista intersezionale che si riunisce tutti i martedì dalle 21.00 a Ciriè in via Matteotti, 16 (per info provincialotta@autoproduzioni.net)