È stata una giornata davvero speciale quella di lunedì 20 febbraio per Paolo e Andrea Tartaglia: se Paolo è ormai uno storico donatore dell’Avis di San Maurizio per il figlio Andrea, fresco 18enne, era la prima volta che si sottoponeva a una donazione di sangue. Ma per entrambi è stato un momento da non dimenticare. Hanno infatti compiuto il gesto a pochi giorni di distanza dal primo anniversario del trapianto di fegato di mamma Rossana, operata lo scorso anno all’ospedale Molinette di Torino. Un’operazione delicata che necessitava di diverse trasfusioni. Ora Rossana sta bene, deve seguire la terapia e sottoporsi a controlli. Andrea ha capito l’importanza di donare. Ma non è l’unico giovane che ha scelto di mettersi in gioco. A novembre dello scorso anno durante l’incontro tra i sodalizi di San Maurizio e i giovani neo maggiorenni promosso dal Comune a Casa Marchini Ramello un’altra mamma aveva raccontato la sua storia di donatrice dell’Avis di San Maurizio, una decisione presa dopo che il marito, operato d’urgenza, aveva avuto bisogno di una trasfusione di 16 sacche. «Sono due episodi che ci fanno comprendere quanto è importante donare – spiega Emanuele Appio, presidente dell’Avis di San Maurizio – Ieri ho ricevuto un’altra testimonianza, una mail di un nostro volontario che mi raccontava come la figlia due settimane prima avesse avuto bisogno di una trasfusione 4 sacche. Come ripeto sempre con una sacca si aiutano tre persone e forse si salva una vita. Purtroppo siamo in un periodo dove c’è carenza di sangue, un’emergenza dovuta principalmente alla poca disponibilità di personale sanitario».
Padre e figlio neo-18enne fanno parte dell'Avis di San Maurizio
Paolo e Andrea, donatori speciali per mamma Rossana
La donna nel 2022 era stata sottoposta a trapianto