Dopo “Chiara che fa e di Maio che facesse cose” (nel secondo caso impietosa presa in giro sulla padronanza della grammatica mostrata dal nostro ex ministro degli Esteri), “Renzi in bicicletta”e tanti altri meme divenuti famosi, sul web ma non solo, torna la satira impietosa ed intelligente del “nostro” Andrea Federico Cecchin, questa volta entrando nel tema caldo di questi giorni e lo fa proponendo un Zelensky-Mahmood a Sanremo che canta, naturalmente, «Volevi solo i soldi…». O le armi, direbbe qualcun altro. Ma questa è un’altra storia e l’ironia stavolta temo potrebbe non servire…
Ma tornando al non ancora 40enne creativo, prima ancora c’era stato “Appendino, no party”, dopo gli scontri avvenuti nel 2019 quando l’attuale deputata 5 Stelle era sindaca di Torino al termine dei controlli di Polizia contro la “malamovida” in Vanchiglia e piazza Santa Giulia da cui scaturì l’apposita pagina Facebook del dj originario di San Francesco al Campo e storica anima della prima esperienza del Taurus a Ciriè, per poi continuare con «Appendino proibisce cose»; «Stay Hungry, Stay a casa»; «Aperitivo con manganellata, 7 euro».
C’è da dire che l’ex sindaca di Torino la prese bene, in ossequio al rispetto per la satira, tanto da combinare addirittura un incontro con lui per confrontarsi sui temi cari ai giovani torinesi: mentre lo stesso “Gigino” Di Maio non fu da meno, si mostrò comprensivo e scese persino in campo a sua difesa e contro ogni censura quando la pagina Facebook del creativo venne per qualche periodo bloccata sul social. Ed andando ancora più a ritroso, qualche anno prima, ai tempi dell’epopea del “rottamatore del Pd” (poi lo ha fatto davvero, ndr) Cecchin aveva conquistato il web e i giornali con la serie “In bici con Renzi”, dove l’ex premier veniva fotoshoppato in bici in qualsiasi, ed esilarante, situazione.
Ora l’ultimo personaggio famoso “canzonato” da Cecchin è il presidente in mimetica dell’Ucraina. Anche Zelensky finisce così sotto i colpi di un vero “cecchino” della satira irriverente ma mai banale quale è Andrea Federico, che continua quindi a mietere vittime a colpi di fotomontaggi su internet, mettendo ancora una volta in luce in modo divertente e leggero, attraverso la potenza delle immagini sapientemente manipolate ad hoc, gaffe e paradossi della politica. Ora con l’operazione sul presidente Ucraino, tocca dunque anche alla geopolitica.
Dopo le ormai famose saghe su Renzi ed Appendino, l’ultimo congiuntivo sbagliato da Luigi Di Maio o anche quella su “Bruno Vespa che invita gente”, la versione dunque dove per una volta Zelensky dopo un anno e dopo gli ormai lontani tempi nel quale anche lui faceva parte del mondo dello spettacolo – sfoggia orecchino e Leone d’Oro sotto la Palma in mano invece della solita mise bellica. E poco importa se alla fine, del suddetto dibattito tra chi era favorevole al collegamento video con l’Ariston durante il festival di Sanremo dell’ex attore comico ucraino e chi era contrario, hanno vinto quest’ultimi: Cecchin mette comununque tutti d’accordo, con il ricorso allo strumento della satira e del grottesco, che di questi tempi, e non solo, è sempre meglio della realpolitik.