Il LabGraal, con otto album alle spalle e una lunga serie di concerti in giro per il mondo (memorabile quello attraverso i territori dei popoli nativi di una ventina anni fa) è uno dei gruppi italiani di musica celtica che si è conquistato, a pieno diritto, un posto di rilievo nella scena musicale internazionale: dopo una pausa di alcuni anni torna ora in concerto giovedi 26 gennaio all’Hiroshima Mon Amour (alle ore 21,30): è però un concerto speciale, perchè coincide con la presentazione del nuovo album, “The Last Shaman”.
Inutile dire quanto il titolo evochi colui a cui è dedicato; “l’ultimo siamano”, appunto. Come è purtroppo noto, il gruppo ha subìto una grave perdita quando nel 2019 è mancato Giancarlo Barbadoro, fondatore della band insieme a Rosalba Nattero. «Tuttavia nonostante il periodo difficile che è seguito alla scomparsa di un componente fondamentale – spiega Rosalba Nattero a nome del gruppo – il LabGraal continuerà a vivere secondo il percorso tracciato dai fondatori e secondo una visione che è stata sempre una vera e propria missione. Proprio a Giancarlo è dedicato l’ultimo album, in vinile e CD, “The Last Shaman” che contiene peratro proprio brani inediti di Barbadoro.
L’attuale formazione è composta da Rosalba Nattero (voce); Luca Colarelli (bagpipe e chitarra); Andrea Lesmo (bouzouki e tastiere) e Gianluca Roggero (tamburi).
«Al concerto del 26 gennaio saranno presenti la violinista Chiara Cesano e il violista armeno Maurizio Redegoso Kharitian, musicisti che hanno suonato in “The Last Shaman” insieme al pianista Marco Varvello – aggiunge Rosalba – come parteciperà anche Guido Barosio con le sue letture di poesie di Giancarlo Barbadoro».
«È un album – anticipa la band – che va nella direzione più sciamanica della musica della tradizione LabGraal, la prosecuzione di un altro grande lavoro come “Native”. Brani come Herr Manneling, cantato in antica lingua norrena, o Kan ar Kann, in lingua bretone, o Moju Dushu, brano che si ispira ad antiche ballate siberiane, sono rappresentativi di questo lavoro».
Il ricavato dell’album verrà devoluto agli animali in difficoltà assistiti da SOS Gaia, onlus animalista con sede a Fiano e Torino e causa che Giancarlo Barbadoro sentiva al di sopra di ogni altra.