Il Pride a Ciriè si farà: le autorizzazioni della prefettura “sono ok” e gli organizzatori dell’evento – il primo del genere in provincia – assicurano, sono al lavoro per mettere a posto tutti i dettagli della line up degli interventi e delle performance artistiche previste dal programma. L’appuntamento è dunque per le 17 di venerdì 24 giugno, partendo dalla la stazione ferroviaria.
Resta solo un nodo da sciogliere, anche se naturalmente non è ostativo alla manifestazione, la concessione o meno del patrocinio comunale, che il comitato Provincia Lotta, sorto sulla scia delle proteste circa le probematiche (ora superate) della esclusiva presenza di medici ginecologi obiettori presso il nosocomio di Ciriè, ha chiesto già diversi giorni fa al Comune.
“Anche se non decisivo ai fini della manifestazione, lo abbiamo chiesto per rispetto istituzionale e segno di coinvolgimento della comunità e dei suoi amministratori in quello che è un dibattito di stringente e fondamentale rilevanza per la società moderna”, spiegano i militanti.
Intanto, sulla questione è intervenuto, con un breve video che sopra pubblichiamo, il consigliere dei 5 Stelle Franco Silvestro che, oltre a rivendicare l’apertura alla lista civica che lo ha appoggiato alle ultime elezioni, all’interno della quale c’erano i temi portati nella compagine e nella campagna elettorale proprio da alcuni di quei giovani che stanno organizzando il primo Pride di Ciriè, si dichiara convintamente favorevole alla manifestazione. “In un periodo cupo, in cui la guerra è ormai diventata una triste notizia quotidiana, uno spazio di libertà e rispetto”, l’opinione in sintesi di Silvestro.
Da fonti politiche trapela che sulla concessione o meno del patrocinio, che come è facile capire, assume un connotato profondamente politico e simbolico, il sindaco si sarebbe riservato -legittimamente – di prendersi un po’ di tempo per pensarci e del resto al Gay Pride di Torino di tre anni fa Devietti (nella foto DI REPERTORIO l’ex sindaco grillino di Venaria Roberto Falcone e di Torino Chiara Appendino con altri consiglieri del Movimento 5 Stelle), altrettanto legittimamente, come altri sindaci, non concesse “in punta di rispetto a tutte le sensibilità” la fascia tricolore ad alcuni consiglieri che avrebbero voluto invece portarla durante la manifestazione.