Dio non voglia che il conflitto in corso in Ucraina si aggravi o peggio si estenda, convolgendoci maggiormente, ma di certo le prime ricadute, per ora economiche, delle conseguenze che il conflittto sparge impazzito per il globo, sono dati di fatto.
Tra aumenti incontrollati e scarsità di materie prime il quadro è fosco. A renderlo ancora più sinistro anche le ricadute che si delineerebbero per il mondo dell’informazione se le cose non prenderanno, e presto, un’altra piega: «Produrre informazione di qualità e diffonderla sta diventando sempre più difficile e senza interventi fortemente a rischio».
L’allarme lo ha lanciato in questi giorni il presidente della Federazione italiana degli editori, Andrea Riffeser Monti, che ha aggiunto: «Dal secondo semestre dello scorso anno il prezzo della carta su cui si stampano i giornali è cresciuto di oltre il 100% e ulteriori aumenti sono in corso».
Colpa della crescita esponenziale del costo della principale materia prima per le pubblicazioni che si unisce a quelli crescenti dell’energia e alle difficoltà che incontrano gli editori nel reperire la carta e le lastre in alluminio per la stampa. L’allarme è che si potrebbe anche arrivare alla impossibilità di pubblicare notizie su carta mentre gli editori sono già stati costretti a ridurre la foliazione e le notizie, con quel che ne consegue.
Per questo anche il Risveglio consiglia sempre più spesso le opzioni digitali della sua offerta. Di necessità, virtù…