«Giorni fa, quando ancora non si era scatenato il buran che spira dalla Russia, mi fu chiesto di scrivere qualcosa per l’otto marzo. Risposi: “Tanto ho detto sulla donna. Ogni mia raccolta di poesie per buona parte è dedicata alla donna. Non vorrei diventare banale. Ci penserò.”
Poco dopo, purtroppo l’ispirazione che mai avrei voluto trovare. Alcuni minuti o addirittura secondi di immagini sullo schermo piatto: madri ucraine, con i loro bimbi per mano o stretti al petto, in corsa verso rifugi lontani dalle bombe e dagli spari. Donne con pochi bagagli in fuga dall’invasione della patria per proteggere le loro creature, donne che imbracciano ed abbracciano la resistenza per difendere libertà e diritti. Donne forti che non mollano. Ecco le icone del 2022 per la festa della donna.
Mi chiedo: “Non bastavano la pandemia, lo sfregio della natura con conseguente mutamento climatico, conflitti sparsi nel mondo, aumento di fame e povertà? Ci voleva anche la guerra nuovamente in Europa? Concepibile tale pazzia? Possibile che la storia nulla ci abbia insegnato? Abbiamo corta la memoria? Persa la contezza della realtà?”
Risposta: “Certo, quando i potenti che dominano il mondo hanno come assoluta priorità l’adorazione del vitello d’oro prima o poi parlano le armi e tacciono parole e pensieri di saggezza e lungimiranza.
Potere e sete insaziabile di denaro obnubilano la mente, ottundono la ragione ed è verosimile una lucida follia.
Digressione a parte, torno a ciò che mi sta più a cuore: la situazione del popolo ucraino e soprattutto delle donne alle quali, in questo momento, devono arrivare fraterna solidarietà e concreti aiuti nella speranza che anche per loro con la pace torni il tempo delle mimose». (Daniela Della Casasa, scrittrice e docente»
(photo credit Elena Kaly)