Una storia imprenditoriale di successo partita da San Carlo, paese di origine di Giorgio Mecca. Nell’agosto 2013 arriva nella capitale tedesca. Decide di fermarsi, innamorato della vita culturale e cosmopolita della città, mettendo a frutto le conoscenze apprese sui banchi di scuola. «Ho studiato all’istituto alberghiero Albert di Lanzo e ho sempre avuto la passione per la pasticceria – racconta Giorgio -. A Berlino sono arrivato con un amico, era la città del futuro. Nella zona est, vicino al centro ho aperto il mio negozio».
Ai berlinesi propone la pasticceria mignon italiana. «Ma rivisitata, con un taglio moderno spiega -. La quasi totalità delle materie prime che utilizzo arriva dall’Italia: dalle nocciole Tonde delle Langhe, agli agrumi, ai canditi. I clienti trovano 25 tipi diversi di pasticcini che cambiano a seconda delle stagioni». Durante le feste si possono gustare i lievitati «Panettone e colomba sono molto apprezzati – continua -. A Berlino le pasticcerie sono poco numerose, manca questo tipo di attenzione, soprattutto verso i dolci italiani. Sono felice di essere riuscito a conquistare un mio spazio». Da maggio a settembre i clienti fanno invece la fila per gustare il gelato, declinato in tanti gusti.
Lo scorso Natale, Giorgio, oggi 31enne, ha partecipato al primo mercatino berlinese dedicato a prodotti e aziende italiane. «Ho collaborato con l’ambasciata francese e con l’istituto italiano di cultura a Berlino. Con questa istituzione durante il periodo del lockdown ho pubblicato un video dove spiegavo come preparare i profiteroles – argomenta -. Collaboro anche con True Italian, un’associazione molto attiva che propone degli eventi legati al mondo dell’enogastrono- mia e che pubblica un giornale».
Oggi la pasticceria di Giorgio è diventata una piccola istituzione per chi apprezza i dolci artigianali.
«Il 70 per cento dei clienti sono tedeschi ma è frequentata da turisti e dagli italiani che vivono qui – racconta -. Tra i mie clienti non mancano i personaggi noti, come alcuni dj della scena locale. Berlino rimane una città molto aperta, liberale, piena di giovani, dove si vive bene anche se in questi ultimi anni è cambiata molto».
Un pensiero va poi a San Carlo «Del mio paese mi mancano soprattutto le montagne e la famiglia anche se ci sentiamo molto spesso – spiega -. Appena posso torno per trovare gli amici e fare una full immersion nella natura». Da giovane Giorgio ha fatto parte dei Filarmonici di San Carlo, suonando le percussioni. Intanto ha già pronti nel cassetto i prossimi obiettivi da centrare. «Per il futuro vorrei trovare un locale più grande per la pasticceria – conclude-. Purtroppo Berlino è diventata una città carissima. Ma se si presenterà l’occasione l’idea è quella di dare più spazio per proporre i miei dolci».