«Armi nascoste e pronte da usare per commettere estorsioni, per trafficare droga o per «fronteggiare qualsiasi tipo di minaccia proveniente dall’esterno del sodalizio». Pistole e fucili calibro 12, Kalashnikov.
E, così, La ‘ndrangheta e il Canavese sono di nuovo protagoniste nell’ordinanza del gip di Milano, notificata in questi giorni dalla guardia di finanza a 13 arrestati in Piemonte, Lombardia e Lazio. Agli arresti domiciliari per traffico di droga sono finiti Franco Violi, 54enne di Volpiano e Gianluca Infede, 49 anni di San Maurizio. Violi – che dalle carte milanesi risulta più volte si sia rifornito di stupefacenti da potenti emissari della famiglia Barbaro di Platì per rivenderla poi a dei suoi clienti – è stato considerato, ma mai indagato, dagli investigatori negli anni passati come uomo «di fiducia della famiglia Agresta di Volpiano».
Ma non è tutto. Perché il nome di Violi compare già una decina di anni fa nell’inchiesta «Minotauro» (nella foto in alto) quando i carabinieri e la procura lo identificarono come una pedina importante nella campagna elettorale (…)t
(Tutti i dettagli dell’inchiesta nel giornale in edicola giovedì 13 febbraio)