Andranno presto in mostra i reperti di epoca romana rinvenuti a Volpiano durante i lavori di realizzazione di un parco fotovoltaico, il più ampio del Piemonte, a Volpiano nel 2019. L’esposizione dei reperti di quella che gli archeologi hanno già stabilito essere una necropoli romana sarà resa possibile grazie ad un accordo sigliato in questi giorni dal Comune di Volpiano, Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio per la Città Metropolitana ed Eni New Energy.
Si tratta del cospicuo materiale emerso da oltre quaranta tombe di epoca romana, risalenti al primo secolo d.C. Coppe in vetro, vasi, iscrizioni e piccoli ornamenti sono ancora in fase di studio e restauro per una mostra che si terrà prossimamente a Volpiano a Palazzo Oliveri. L’operazione di divulgazione storico ed archeologica in essere al progetto prevede anchre la redazione di un libro che illustrerà la stessa scoperta archeologica e la collaborazione tra gli enti coinvolti e l’Eni.
Una sinergia avviata durante la progettazione e la messa in opera dello stesso parco fotovoltaico che è stata avviata dal precedente sindaco di Volpiano, Emanuele De Zuanne, ed ora portata a temine dall’attuale sindaco Giovanni Panichelli: «La firma di questo accordo sancisce un virtuoso esempio di collaborazione tra istituzioni e importanti realtà del territorio nel nome della storia, della cultura e dell’interesse generale», ha dichiarato il neo primo cittadino del grosso centro bassocanavesano, eletto ad ottobre.
«È’ un esempio di valorizzazione del patrimonio culturale e storico – il commento di Eni New Energy, che finanzia il progetto storico divulgativo in questione – grazie alle opere per la produzione di energie rinnovabili con il recupero di aree industriali. La realizzazione è finanziata da Eni New Energy».
Altri reperti del genere erano stati scoperti nella stessa zona durante i lavori per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Milano, quando venne fuori una villa rustica dell’epoca imperiale al confine tra Brandizzo e Volpiano.