Nella settimana appena trascorsa si sono verificati dei decessi per Covid che riguardano il nostro territorio. L’unità di crisi della Regione Piemonte, lunedì 29 novembre, riferiva a livello regionale di 4 morti, cui se ne sono aggiunti altri 4 nelle ultime ore: fatto salvo che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo in seguito accertati come decessi Covid – come parrebbe e come abbiamo verificato in queste ore almeno il 25% di questi casi sarebbe comunque attinente alla nostra zona.
In realtà le segnalazioni su cui avevamo fatto delle verifiche riguardavano quattro persone. E tutti piuttosto giovani. Le risultanze di questo lavoro di ricerca, senza entrare, anche a fronte della virulenza del dibattito tra favorevoli e contrari alla vaccinazione (cui anche va rispetto e discrezione), nel dettaglio anagrafico, hanno raffinato il dato a due decessi: un caso è quello di una imprenditrice quarantenne delle Valli di Lanzo, che non risulta vaccinata; l’altro riguarda un 75enne a Ciriè, vaccinato ma con malattie pregresse.
Questa della “caccia” ai decessi ed alle loro verifiche (ovvio dopo quelle precipue dei sanitari) non è un pruriginoso esercizio di stile giornalistico né bieca speculazione, ma l’unico tentativo di informare puntualmente, sebbene con tutte le cautele del caso e in ossequio, oltre a quelle cronachistiche, alle esigenze di privacy degli eventuali coinvolti.
E per rispondere, oltre ai “no vax” che non hanno perso tempo nell’insultarci per aver dato la notizia della donna residente nelle Valli di Lanzo che non era vaccinata e che è morta di Covid nei giorni scorsi, anche alla azienda sanitaria locale, sulla utilità nonché sul diritto della stampa di avere tali dati (come per esempio le percentuali di ospedalizzazione e delle terapie intensive – che durante le scorse ondate pandemiche per esempio forniva – oltrechè sui decessi e loro cause), la ratio della nostra ricerca non riguarda la mera statistica ma gli eventuali comportamenti a rischio alla base del dibattito: pertanto se su 4 morti su base regionale in una settimana, due sono del nostro territorio, per noi è rilevante. Se poi sono anche non vaccinati, e giovani, lo è oltremodo e fornirebbe un aiuto anche alle aziende ospedaliere, peraltro coinvolte dalla prima ora dal problema degli stessi sanitari renitenti alla vaccinazione.
In ultimo, non è assolutamente vero che l’informazione ufficiale è asservita al “pensiero unico”: anche a livello locale, tutte le volte che il sistema vaccinale ha mostrato il fianco a critiche, è stato raccontato: quando a Nole inocularono L’AstraZeneca in luogo dello Pfizer, idem. Ogni decesso (peraltro pochii), anche di anziani post vaccinazione antiCovid, ha innescato gli accertamenti autoptici disposti dalla magistratura. Ed anche questo lo abbiamo raccontato, e lo stesso faremmo se, a livello ufficiale, un’autopsia decretasse la cosiddetta correlazione.
I dati dei contagi sul territorio
Il bollettino dei positivi al Covid-19 nei nostri Comuni con a fianco l’incremento o il decremento del dato rispetto alla scorsa settimana
Ciriè, 35 (+4); Nole, 18 (+6); San Carlo, 9 (+2); S. Francesco, 7 (-2); S. Maurizio, 20 (-2); Caselle, 22 (+10); Borgaro, 15; Leini, 29 ; Mappano, 24 (+7); Volpiano, 29; Venaria, 57 (+6); Druento, 26 (+8); Corio, 25 (+2); Mezzenile, 1; Ala, 1; Lanzo, 16 (-4); Germagnano, 6; Ceres, 6 (+5); Balangero, 2 (-1); Mathi, 6 (-2); Robassomero 5 (+3), Fiano, 9 (+2); Rocca, 7 (-1); Front, 0 (-2); Vauda, 5 (-3); Barbania, 3 (+2); Levone, 0 (-2); Coassolo, 2 (-1); Cafasse, 9 (+4); Villanova, 4 (-1); Grosso, 16 (+7); Givoletto, 31 (+13); Val della Torre, 12 (+7); Rivara, 6; Lombardore, 7 (+3).