Più in là dei rifugi nati per ricci e altre specie animali selvatiche in difficoltà. Oltre i confini dell’animalismo, verso quell’antispecismo che non è solo una filosofia ma una concreta applicazione di un cambiamento di paradigma, umano ed esistenziale, nel solco del celebre aforisma di Lev Tolstoj “finchè ci saranno i macelli, ci saranno i campi di battaglia”: c’è tutto questo dietro la Collina dei Conigli di Torino e Monza, associazione di volontariato che si dedica al recupero ed alla successiva ricollocazione in ambienti famigliari di animali provenienti da laboratori di sperimentazione.
Ebbene sì, proprio conigli, porcellini d’india, cavie, ma anche ratti, topi ed altri piccoli roditori, «quelli cioè che troppo spesso vengono dimenticati per scarsa conoscenza, perché troppo famigliari con le nostre tavole (conigli), o perché culturalmente associati ad immagini negative (ratti e topi): la nostra associazione nasce proprio dal sogno di dare una seconda vita ad animali incolpelvoli di una sorte così crudele: molti ormai sono sensibili al tema della sperimentazione animale e del costo in termini di vite per far in modo che ognuno di noi (e dei nostri animali) abbia medicinali e cure per le sue patologie. La sperimentazione animale è legale e purtroppo non ci sono ad oggi fondi per la ricerca alternativa. A fine esperimento – se sopravvivono, naturalmente – gli animali (qualsiasi sia la loro specie) sono quasi sempre abbattuti».
Del resto, gli animali cui i volontari dedicano impegno e affetto non sono esotici capricci ma sono esseri che hanno de facto sacrificato la prima parte della loro esistenza al benessere umano, ricevendone in cambio dolore e sofferenza spesso indicibili. Solo a Torino l’onlus ospita oltre 400 topi (maschi) mentre a Monza altrettanti esemplari di sesso femminile. Tutti animali da accudire, curare, nutrire. I volontari sono pochi e i piccoli ospiti hanno bisogno di una famiglia, di una casa, di un riferimento per sempre.
Il costo di mantenimento è però estremamente basso: bastano una gabbia idonea, del tempo per giocare con lui e la volontà di dare un senso alla sua vita. «Un topo adottato è un topo a cui viene regalata una terza vita. Ogni vita vale, ogni vita va aiutata. Inoltre nessun adottante verrà lasciato solo a gestire l’animale, ma rimaniamo sempre a disposizione per fornire informazioni e consulenza».
Obiettivo principale del centro è rieducare i piccoli ospiti alla vita al di fuori di una piccola ed angusta gabbia, «che esiste cibo diverso da quello somministrato in laboratorio, che l’essere umano può essere fonte di calore, gioia ed emozioni positive e non solo di paura e dolore, spiegare loro che possiedono una propria originale natura ed insegnare come esprimerla e vivere in accordo ad essa» e con loro i futuri adottanti. Questi i propositi dei Centri di Recupero di Monza e di Torino che li ospitano appena usciti dai laboratori.
«Educare l’essere umano su quanto questi piccoli nuovi amici abbiano da donare dal punto di vista affettivo ed emozionale, su come vadano accuditi, ascoltati e curati è altrettanto importante per La Collina dei Conigli ONLUS che mette a disposizione degli adottanti, degli interessati e degli amanti di questi animali tutte le informazioni necessarie a garantire una convivenza ottimale tra umani e questi animaletti».
Per conoscere i piccoli ospiti del rifugio e visitarlo si può contattare il numero: 331 374 71 32 Info: www.lacollinadeiconigli.net Email; info@lacollinadeiconigli.net