«Estendere il periodo venatorio con grandi squadre di cacciatori fino a 25 unità e fino a 3 cani, crea solo disagi a tutte le specie che faticano a sopravvivere in pieno periodo invernale e non contribuisce in alcun modo alla limitazione degli ungulati e dei danni che provocano, anzi rischia di avere effetti opposti: sui cinghiali l’assessore Protopapa ciene scaricato da tutti». Lo afferma, con una nota ufficiale, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Sarah Disabato in merito alla decisione dell’assessorato all’Ambiente di sperimentare l’attività di selezione del cinghiale nel mese di gennaio. Una scelta che, secondo la politica pentastellata – il cui impegno in chiave ecologica ed animalista è ben noto – scontenterebbe Amministrazioni locali, agricoltori, associazioni ambientaliste e addirittura gli stessi cacciatori.
«Non servono a nulla queste decisioni estemporanee – continua la Disabato ma sono necessari fondi destinati alle assunzioni di agenti faunistico ambientali oltre alla sperimentazione di metodi di dissuasione innovativi per proteggere le colture e la viabilità, prevenendo pericolosi incidenti, come avviene in altre regioni ed in tutta europa. Tuttavia dalla Giunta e dalla maggioranza di centrodestra non è arrivato alcun segnale, salvo questi blitz inutili e dannosi», conclude la consigliera che ha già annunciato che il suo Gruppo nel prossimo Consiglio regionale chiederà alla Giunta il ritiro di questo atto.
Uncem aggiunge che solo insieme, i Comuni montani, a livello di Unioni montane e Comunità montane, possono definire percorsi con le Regioni. Occorre sostenere questo processo e invertire l’inselvatichimento dei territori, causato anche da un marcato abbandono di troppe aree agricole, forestali, produttive.