Una giovane ciriacese ha vinto la borsa di studio “Franca Rame” assegnata dall’A.N.V.U.I. (Associazione Nazionale Vittime Uranio Impoverito) e dalla Fondazione Dario Fo Franca Rame.
È Rachele Finessi, diplomatasi a giugno all’istituto “Tommaso D’Oria” con 100 centesimi. La senatrice Franca Rame, che pagava di tasca sua le cure per i militari ammalati e talvolta anche i funerali, fu membro della II commissione parlamentare d’inchiesta sulla nocività dell’uranio impoverito e, non ascoltata, rassegnò le proprie dimissioni da parlamentare.
Con un saggio in cui descrive l’origine e le conseguenze del problema Rachele è stata giudicata la più meritevole dalla giuria formata tra l’altro da Jacopo Fo, figlio del premio Nobel Dario Fo e di Franca Rame, il giornalista Paolo Di Giannantonio, l’onorevole Gianpiero Scanu, presidente della IV commissione d’inchiesta parlamentare sull’uranio impoverito, il Tenente Colonnello Fabio Filomeni, ora in pensione, che ha denunciato nel libro “Baghdad: ribellione di un generale” le carenze in materia di sicurezza, prevenzione e protezione dei militari italiani impegnati in missioni di pace all’estero ed infine da Vincenzo Riccio (presidente ANVUI). La premiazione è avvenuta a Pescina, in Abruzzo, nell’ambito del convegno “Contranium, 7500 frammenti di vergogna” da parte di Jacopo Fo.
Sorpresa e gioia per la giovane studentessa, che ha detto: «Nel mio piccolo cercherò di condividere quanto ho appreso affinché un urlo soffocato si trasformi in un grido corale di giustizia per i morti, per i loro cari e per il nostro futuro».