L’obiettivo è condiviso da tutti: avere delle case Cit più vivibili e più sicure. Ma le strade per arrivarci sono diverse e si è già creato un dibattito tra gli inquilini.Dalla costruzione dei tre fabbricati del complesso, tra gli anni ’80 e ’90, i residenti devono sopportare disagi quali gli allagamenti, la formazione di muffe e la fragilità degli infissi. Il Consorzio presieduto dalla vicesindaca di Torino Sonia Schellino allora si è dato da fare per trovare una soluzione a norma di legge e se ne sono trovate due. «Abbiamo agito in conseguenza degli eventi», ci tiene a precisare il direttore del consorzio Paolo Toscano.
Queste le tappe principali. Il Cit interpella l’Agenzia delle Entrate per sapere se può essere ammesso al Superbonus 110% per l’efficientamento energetico degli stabili e in un primo tempo, a dicembre, la risposta è negativa. Occorre quindi trasformare gli immobili, case di edilizia sociale, in condominii, dove ci sia almeno un proprietario. Il Cit sottopone agli inquilini l’opzione della vendita degli alloggi in presenza di determinati requisiti e alcuni sposano l’idea. Ma «a seguito di approfondimenti – prosegue Toscano – l’Agenzia delle Entrate il 10 agosto scorso ci ha detto che in realtà siamo beneficiari del superbonus a tutti gli effetti». La vendita delle case non è più una priorità, ma resta in piedi.
Nel frattempo, però, si apre anche un’altra possibilità: accedere ai fondi del Pnrr.
«A luglio – parole di Toscano – la Regione Piemonte ci ha informato che sono stati stanziati dei fondi e che in tempi ristretti andavano individuati gli edifici adatti». In questo caso verrebbero demoliti e interamente ricostruiti, più moderni ed ecosostenibili. Ma questo comporterebbe un trasloco temporaneo di ben 15 mesi per 168 famiglie in alloggi da reperire sul territorio, con affitto a carico del Cit. Alcuni capiscala, che sono stati convocati in Comune dal Cit e dall’Amministrazione guidata da Luca Baracco, hanno già esternato la loro preoccupazione per un’operazione che coinvolgerebbe molti soggetti anziani, fragili o non autosufficienti. «Non lasceremo solo nessuno – aggiunge Toscano – Siamo in contatto con l’Amministrazione casellese e con i servizi sociali. Va anche detto, però, che con l’opzione del superbonus il cantiere creerebbe ugualmente un disagio e chi abita al pianterreno non vi potrà accedere a a causa del rumore e della polvere».
A fare la scelta saranno alla fine i residenti, che saranno invitati dal Cit a un’assemblea pubblica. «Oltre al superbonus – spiega l’assessora Angela Grimaldi – il Cit ci ha presentato un’altra possibilità, che rappresenta un’opportunità. Saranno gli inquilini a scegliere tra le due opzioni con un processo democratico».