Chissà se lo fanno solo a Ciriè, come è noto la cittadina dei D’Oria è in queste settimane sotto campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative, poiché ne hanno effettivamente studiato bene l’offerta (ed il peso) politica in campo o se è l’ennesima boutade della destra dura e pura e delle sue semplificazioni volutamente qualunquistiche «contro tutto e tutti»: fatto sta che, dopo una serie di “nuove” sigle ma sempre scimmiottanti la tradizione italica più a destra che non si può, e dopo l’investitura di Forza Nuova con un responsabile di zona, tal Ferdinando Candusso, fiero operaio e padre di famiglia di Ciriè, ecco le prime attività politiche in zona: tra queste “spiccano” i manifestini – stigmatizzati peraltro da tutte le forze politiche in campo per questa tornata elettorale ma anche da chiunque abbia a cuore l’esercizio minimo di una democrazia quale sono le elezioni – dove si invitano i ciriacesi a boicottare le amministrative il 3 e 4 ottobre con lo slogan «Loro per le poltrone, noi, lotta e organizzazione con te…», o ancora: «Io non voto per Ciriè e il suo futuro perché la città merita di meglio»: e… verrebbe quantomeno da dire, cioè?
«La risposta all’interrogativo sulle ragioni di questo volantino è a mio parere molto semplice – si è affrettato a commentare Candusso – La politica locale non ha espresso niente di nuovo. Sempre e solo la solita minestra trita e ritrita fatta di spot elettorali. Ciriè merita sicuramente di più perché fino ad oggi è stata solo maltratta da politici/affaristi che hanno guardato solo il loro tornaconto personale…»
Al di là della semplificazione di cui sopra, con luoghi comuni altrettanto triti e ritriti, un’altra domanda sorge allora spontanea, come mai questo tipo di destra non riesce mai ad organizzare una propria lista e un’offerta, politica e programmatica, da sottoporre davvero alla popolazione cui si rivolge se non solo con atti provocatori se non democraticamente nichlisti?