«Tutte le istituzioni, dal Governo alla Regione Piemonte, devono dimostrare con i fatti di avere davvero a cuore la qualità della vita dei piemontesi che vivono nel territorio alpino e di credere nella mobilità sostenibile»: l’appello lanciato dall’Uncem in questi giorni, che richiama l’attenzione sulla situazione delle linee ferroviarie alpine, in particolare la Torino-Ceres e la Torino-Pont Canavese, è al centro di un ordine del giorno del consigliere regionale Alberto Avetta «… per accogliere le proposte dell’Uncem sulle linee ferroviarie alpine e mi auguro non cada nel vuoto…»
Il documento accoglie le proposte dell’Uncem. e si basa sulle risorse del PNRR che «… rappresentano un’imperdibile opportunità per ripensare la mobilità, potenziando il trasporto ferroviario e rilanciando anche le linee ferroviarie alpine, considerate nel passato, a torto, come rami secchi…».
Ll’Uncem richiamava l’attenzione di tutti i livelli istituzionali su due infrastrutture, la linea SFMA Torino-Ceres, fondamentale nel collegamento tra le valli di Lanzo con il centro cittadino ma che dovrà attendere il 2023 per vedere completati i lavori per il passante ferroviario e per il ponte sulla Stura, e la SFM1 Pont Canavese-Rivarolo-Torino-Chieri, che unisce il Parco del Gran Paradiso con le colline torinesi, che attende l’elettrificazione del tratto Pont-Rivarolo e la soluzione di alcune criticità sul resto della tratta, in particolare la chiusura dei passaggi a livello e il potenziamento del servizio.
«Stiamo parlando di due infrastrutture non solo molto importante dal punto di vista turistico ma anche ambientale, perché solo un servizio ferroviario davvero efficiente può disincentivare il ricorso al mezzo privato».