Il testo di una canzone satirica sfocia nella perquisizione a casa del cantante e nel sequestro del cd incriminato. Il 1° Maggio scandito dalla polemiche sulle pressioni Rai al rapper Fedez. Giovedì 8 marzo 2012, sulle pagine del Risveglio, si parlava del caso, diventato poi nazionale, della tentata censura alla famosa band canavesana dei Fucktotum, poi rivelatosi fallimentare. Creatori di brani irriverenti, talvolta blasfemi e politicamente scorretti, nel 2012 vennero denunciati dal sindacato nazionale della polizia municipale per “diffamazione e vilipendio”.
L’accusa era legata alla canzone “Vigli Urbani” contenuta nellalbum del 2007 Celebrolooser ritenuta ingiuriosa nel suo evocare l’immaginario medio delle disavventure tra cittadini e civici. Nel pezzo c’era tutta l’essenza della band, che da sempre utilizzava parodie impietose, tuttavia, in quel caso, la copertura della satira non era bastata e dopo la querela, il cantante del gruppo, aveva subito anche una perquisizione in casa, con il sequestro del cd e del sito internet.
I Fucktotum vennero poi assolti (nel video i componenti della band escono dal Palazzo di Giustizia dopo la sentenza), due anni dopo, nel maggio 2014, dal Tribunale di Torino, anche se il processo che doveva essere sulla legittimità della satira feroce, utilizzata nel brano in questione dal gruppo, si è poi tecnicamente rivelato un procedimento incentrato sull’ambiguità delle norme, caotiche e confuse, che configurano il reato di diffamazione su internet. In questi giorni a creare dibattito è un altro tentativo di censura, questa volta a denunciare i fatti è Fedez, rapper italiano, che si è scagliato contro la Rai, dirigenti e organizzatori del Concerto del Primo maggio di Roma.
Sabato sera, ha letto sul palco un intervento per sostenere l’approvazione della proposta di legge ddl Zan, contro la discriminazione e l’omofobia, attaccando esplicitamente la Lega per l’ostruzionismo che sta facendo e ricordando le diverse dichiarazioni omofobe di esponenti locali del partito, con nomi e cognomi. Ancora prima di salire sul palco, tuttavia, aveva denunciato l’organizzazione del concerto per aver tentato di censurare l’intervento, rivendicando – da Costituzione – la sua libertà di pensiero, in un’Italia che dovrebbe essere democratica e con questa la possibilità di potersi esprimersi liberamente come artista e cittadino.
Sul Primo Maggio
È stato un 1° maggio movimentato quello di sabato, la Festa dei Lavoratori, sempre molto sentita dai cittadini italiani è, come sempre, caratterizzata da manifestazioni e cortei, ma quest’anno tante sono le proteste in tutta Italia. Le restrizioni anti – Covid tuttora presenti hanno accesso la rabbia dei lavoratori, impossibilitati ancora dopo un anno a svolgere liberamente il loro lavoro. Anche a Torino non sono mancate le manifestazioni, con lo slogan “L’Italia si cura con il lavoro”, sfociate poi nello scontro tra manifestanti e polizia sotto la sede della Regione Piemonte.
Più di un migliaio di persone si sono date appuntamento in piazza Vittorio Veneto, dov’è cominciata la manifestazione organizzata da Cobas e dai centri sociali, che si sono radunati dietro gli striscioni dell’opposizione sociale. La polizia ha fatto indietreggiare i manifestanti con una breve carica di alleggerimento che ha provocato due feriti lievi.
La ricorrenza è stata però anche l’occasione per molti di spostarsi più liberamente dopo mesi di chiusura e concedersi un weekend di relax al mare. La combinazione di questi fattori ha portato lunghe code, che hanno intasato per ore il collegamento autostradale che porta verso la Liguria.
— DEBORA CATBERRO*